Post alluvione, il ponte dell’Immacolata non ferma l’opera dei volontari nella rimozione delle frane

8 dicembre 2016 | 11:15
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Post alluvione, il ponte dell’Immacolata non ferma l’opera dei volontari nella rimozione delle frane

Entroterra ancora “ferito” dalla tempesta di pioggia del 24 novembre scorso per molti smottamenti

Rezzo. L’alluvione dello scorso 24 novembre ha sconvolto la Valle Arroscia: frane, smottamenti, case sventrate, strade pericolose da percorrere. Da quel giorno volontari anche di altri comuni che sono stati risparmiati dalla tempesta d’acqua che ha colpito l’entroterra imperiese, si sono rimboccati le maniche e si sono messi all’opera. Gruppi di giovani, grazie anche al ponte dell’Immacolata e la chisura delle scuole, si sono messi a disposizione dei sindaci dei paesi che stanno facendo l’impossibile per rialzarsi dopo essere finiti due settimane fa in ginocchio.

“E’ fantastico vedere questi ragazzi impegnarsi nella difesa del territorio – dice Renato Adorno, sindaco di Rezzo, paese che ha subito danni ingentissimi – con pale e altri mezzi hanno aiutato a ripulire la strada di Lavina e a sgomberare le macerie. C’è ancora tanto da fare perché quel tratto di strada è diventato pericoloso. Tanto è vero che qualora dovesse scattare una allerta arancione saremo costretti a chiuderlo al transito di auto e moto”.  Volontari al lavoro anche nelle borgate e nelle frazioni di altri paesi dell’entroterra dove i danni più ingenti sono stati provocati dagli smottamenti.

E i volontari sono al lavoro senza sosta anche al di là della provincia di Imperia. In particolare a Ormea e a Garessio paesi tanto cari agli imperiesi. Qui, come si ricorderà il fiume Tanaro ha superato il “livello di pericolo”, esondando in molti centri. Il corso d’acqua ha scavalcato il ponte centrale di Garessio, dividendo la città in due: chiusi tutti i ponti, le fabbriche e le scuole. I bar e i negozi del centro finiti sott’acqua, hanno subito danni enormi.