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Nel paese fantasma di Monesi gli abitanti tornano accompagnati dai pompieri

4 dicembre 2016 | 17:58
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Nel paese fantasma di Monesi gli abitanti tornano accompagnati dai pompieri

La gente è preoccupata perché la strada è interrotta ed è improbabile una riapertura in tempi brevi

Mendatica. “Monesino” e Piaggia, i due paesi simbolo dell’alluvione della settimana scorsa, sono tornati ad essere abitati, seppur per poche ore, dai proprietari delle case lesionate dalla paleofrana.  Scortati dai vigili del fuoco sono entrati nelle loro abitazioni per ritirare oggetti e ricordi. Alcuni sono tornati indietro, lungo la strada di San Bernardo, carichi di borsoni e sacchetti. “Non sappiamo quando potremo tornare nelle nostre case”, raccontava in lacrime una donna che abita in una delle case a rischio del paese.

“Vedere questa gente tornare nelle loro case – dice Walter Gandolfo, titolare del ristorante Da Settimia – fa davvero male al cuore. Io stesso ho avuto paura di perdere tutto. Per fortuna la pioggia ha solo allagato il pavimento di casa. Ora siamo preoccupati perché non sappiamo quando questa zona tornerà ad essere abitata ed è a rischio tutta l’economia del parco delle Alpi Liguri. Noi stessi del ristorante-albergo siamo molto preoccupati”.

La pensa allo stesso modo anche Ivo Alberti, sindaco di Briga Alta. “Piaggia è isolata e la gente ha dovuto abbandonare il paese per ragioni di sicurezza – dice – Ora attendiamo che le amministrazioni provinciali di Cuneo e di Imperia possano mettere in moto la macchina per ripristinare la strada di Upega interessata da due frane. Per il resto saranno necessari interventi di somma urgenza per mettere in sicurezza tutta l’area perché il problema potrebbe ripresentarsi se dovesse piovere come la settimana scorsa”. Ma c’è anche una notizia positiva: “Secondo le ultime perizie geologiche – dice il sindaco – pare che la frana si stia stabilizzata. Speriamo bene”. E bene ricordare che sia a Monesi di Mendatica che a Piaggia di Briga vige l’ordinanza dei due sindaci che vieta ai proprietari di poter restare nei due paesi.

riviera24 - Monesi

Ma oggi si è lavorato anche a Lavina di Rezzo, altro paese che ha subito gravissimi danni dopo le forti piogge di dieci giorni fa. “Anche oggi abbiamo lavorato per ripulire la strada – dice il sindaco Renato Adorno – E’ stato fantastico poter vedere così tanta gente in questo paese che è rimasto a lungo isolato. Domani i nostri bambini torneranno a scuola dopo aver seguito le lezioni in Comune grazie all’opera di tre insegnanti-volontari. La speranza ora è quella che nessuno si dimentichi di Rezzo e della sua gente”. Ieri, praticamente tutti i Comuni colpiti dall’emergenza, hanno ricevuto la visita dell’assessore regionale all’Urbanistica Marco Scajola. “Stiamo seguendo passo passo l’evolversi della situazione – sottolinea Scajola – La Regione attende il via libera dal Governo per ottenere lo stato di emergenza. Questi paesi hanno necessità di rialzarsi e riprendere la loro vita”.