La tragedia di San Bartolomeo forse provocata da un guasto alla calderina

San Bartolomeo al Mare. Potrebbe essere stato provocato da un corto circuito alla calderina che scaldava l’appartamento l’incendio che l’antivigilia di Natale ha provocato la morte di due donne e l’intossicazione di un uomo già dimesso dall’ospedale. Accertamenti sono in corso da parte della squadra di polizia giudiziaria dei vigili del fuoco. Nel frattempo il sostituto procuratore della Repubblica Alessandro Bogliolo ha deciso di affidare l’autopsia al dottor Vergara di Genova. L’esame necroscopico potrà sicuramente fornire altri elementi utili per chiarire la dinamica della tragedia.

L’unico scampato al dramma è Giorgio Aicardi che ha raccontato agli inquirenti di essersi svegliato con l’appartamento invaso dal fumo. Ha cercato di mettere in salvo sia la moglie che la sorella per poi chiedere aiuto dal balcone dove è stato raggiunto dall’autoscala dei pompieri arrivati con più squadre. Il loro intervento ha messo in sicurezza tutto il condominio “Caprice”. Quando i vigili del fuoco sono entrati nell’abitazione hanno trovato una delle vittime dietro la porta, forse tentava disperatamente di liberarsi dalla trappola di fuoco.Solo l’ultimo piano della palazzina è ora inagibile.

Le salme della moglie di Giorgio Aicardi, Carla Curti, 65 anni, e della sorella Liliana, di 83, sono ora all’obitorio di Imperia, mentre l’alloggio è tutt’ora sotto sequestro. Il fuoco ha seriamente danneggiato anche il tetto della palazzina letteralmente esploso durante quell’inferno due giorni prima della festa di Natale.