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La rampa “maledetta” e il flash mob dei disabili, fuori programma in via Cascione a Imperia

24 dicembre 2016 | 11:39
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La rampa “maledetta” e il flash mob dei disabili, fuori programma in via Cascione a Imperia
La rampa “maledetta” e il flash mob dei disabili, fuori programma in via Cascione a Imperia
La rampa “maledetta” e il flash mob dei disabili, fuori programma in via Cascione a Imperia
La rampa “maledetta” e il flash mob dei disabili, fuori programma in via Cascione a Imperia

I portatori di handicap si sono ritrovati nel cuore portorino per una vigilia particolare

Imperia. Una rampa che non permette ai disabili di salire sul marciapiede in via Cascione, una protesta sotto l’albero per i portatori di handicap impossibilitati a superare gli ostacoli dovuti al cantiere per la pedonalizzazione del cuore portorino. Lo hanno fatto questa mattina capitanati da Michela Aloigi, la mamma di Matteo che ha fatto installare l’altalena al Parco Urbano.

“L’iniziativa è riuscita e siamo davvero soddisfatti – sottolinea Michela Aloigi – c’erano molte persone e anche una ragazza pure lui costretta a muoversi sulla carrozzella. Il nostro obiettivo era quello di sensibilizzare l’opinione pubblica e anche il Comune sui diritti che i portatori di handicap vantano. Purtroppo questi diritti, in una città come Imperia, vengono spesso dimenticati”.

Prima di oggi sulla vicenda si era già mosso Marco De Ferrari del Movimento 5 Stelle Liguria: “A Imperia sono settimane ormai che ai diversamente abili è impedito l’accesso a via Cascione, nel cuore di Porto Maurizio, a causa della presenza di altissimi scalini provvisori, che a tutti gli effetti diventano muri invalicabili non solo per chi è costretto a muoversi su una carrozzella, ma anche per gli anziani o per le mamme con un passeggino. Il caso è diventato mediatico anche grazie alle vivaci proteste di una mamma la quale con il proprio figlio costretto a una carrozzella, non può più percorrere la via, nè accedere alla piazzetta, perché è stata totalmente circondata da questi rialzi, di oltre 20 cm, a causa dei lavori di pedonalizzazione. Così tutti i servizi presenti in questa strada, compresa una farmacia, per lei come per tanti altri restano un miraggio irraggiungibile – sottolinea  – Al sindaco sarebbe sufficiente leggere la definizione di barriere architettoniche contenuta nell’articolo 1, comma 2, del D.P.R. 503/1996, che definisce le “barriere architettoniche” come gli “ostacoli fisici che sono fonte di disagio per la mobilità di chiunque ed in particolare di coloro che, per qualsiasi causa, hanno una capacità motoria ridotta o impedita in forma permanente o temporanea”.

Secondo de Ferrari: “L’obiettivo minimo quindi sarebbe quello di applicare il buon senso (oltreché l’infinita mole di leggi nazionali, regionali e le Direttive Europee che disciplinano questo importante e delicatissimo argomento). L’amministrazione comunale di Imperia deve provvedere da subito alla rimozione di quegli ostacoli, orribili e pericolosi scalini, e all’installazione di reali rampe (piani inclinati) di accesso”.