La magistratura dispone l’autopsia per ricostruire la tragedia di San Bartolomeo

24 dicembre 2016 | 18:23
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La magistratura dispone l’autopsia per ricostruire la tragedia di San Bartolomeo
La magistratura dispone l’autopsia per ricostruire la tragedia di San Bartolomeo
La magistratura dispone l’autopsia per ricostruire la tragedia di San Bartolomeo
La magistratura dispone l’autopsia per ricostruire la tragedia di San Bartolomeo

Prime ipotesi per l’incendio ha ucciso due donne e intossicato un uomo in un alloggio alla periferia della cittadina

San Bartolomeo al Mare. Resta sotto sequestro, anche perché inagibile, l’appartamento dove la notte scorsa, alla periferia di San Bartolomeo al Mare, sono morte due donne, Carla Curti e la cognata Liliana Aicardi, la prima carbonizzata, la seconda asfissiata, per un incendio dovuto a cause accidentali.

Secondo gli uomini della pg del comando provinciale dei vigili del fuoco potrebbe essere stato un corto circuito l’origine del rogo. Forse una stufetta oppure un elettrodomestico difettoso. Le perizie disposte dal sostituto procuratore della Repubblica Alessandro Bogliolo, informato dai carabinieri di Diano Marina, insieme all’autopsia potranno fornire altri elementi utili per la ricostruzione della tragedia di Natale.

Secondo gli accertamenti effettuati finora, la finestra dell’appartamento del condominio “Caprice” era stata aperta da Giorgio Aicardi, il marito di Carla e fratello di Liliana per chiedere aiuto (l’uomo è stato trattenuto in osservazione in ospedale ma non è in pericolo di vita ndr). Situazione questa che potrebbe aver ulteriormente alimentato le fiamme. L’uomo è stato poi salvato dai vigili del fuoco del comando di Imperia che lo hanno raggiunto con un’autoscala. Le fiamme hanno completamento distrutto l’appartamento e causato il crollo del tetto della palazzina.

Gli inquirenti avrebbero anche accertato che Carla e il marito dormivano al piano superiore dell’abitazione quando è scoppiato il rogo, la cognata invece si trovava al piano inferiore. Quando è scoppiato l’inferno Carla è scesa al piano inferiore mentre la sorella ha tentato di salire al piano superiore cercando di mettersi in salvo. Entrambe sono rimaste prigioniere delle fiamme e del fumo. Una delle due donne Liliana è morta asfissiata dal fumo, l’altra carbonizzata. Quando i vigili del fuoco sono entrati nell’abitazione hanno trovato una delle vittime dietro la porta, forse tentava disperatamente di liberarsi dalla trappola di fuoco.