La disabilità è un’altra visione della vita. Ecco la strategia vincente Anffas e Sanremo Cinema

15 dicembre 2016 | 10:55
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La disabilità è un’altra visione della vita. Ecco la strategia vincente Anffas e Sanremo Cinema

L’ultimo lavoro ‘A regola d’arte’ in corsa a New York e a Cannes

Sanremo. “La disabilità è un’altra visione della vita”. La considerazione del grande Federico Fellini calza a pennello al progetto targato Anffas Sanremo e Sanremo Cinema la cui attività di cinema sociale sta ottenendo incredibili successi, “tanto ché il nostro ultimo lavoro “A regola d’arte” ha già vinto diversi festival internazionali, tra cui in Canada, in California, in Polonia, e a marzo prossimo parteciperà al ReelAbilities Film Festival di New York e al festival sulla disabilità a Cannes dove in palio c’è la Palma d’Oro”. Entusiasmo a mille per il regista sanremese Riccardo di Gerlando  e il suo atttrezzista Giancarlo Pidutti. La loro avventura artistica è infatti un dare e avere di emozioni e crescita umana. Perché è questo il segreto di tanto trionfo: “Quando racconto la disabilità – spiega il regista – non voglio mai farlo in modo patetico. La esprimo invece in maniera grottesca e surreale, che è poi la visione e il modo di vivere dei nostri ragazzi”.

Nata per occuparsi di produzioni cinematografiche, nel 2003 l’associazione Sanremo Cinema iniziò a realizzare i primi corti amatoriali e, seppur con zero strumentazioni, seppero raccogliere già da subito diversi riconoscimenti ai svariati festival. In seguito, con Anffas, Sanremo Cinema partì realizzando piccoli spot passando poi a scrivere e concretizzare vere e proprie sceneggiature in cui i ragazzi  potevano finalmente essere interpreti di loro stessi  e migliorando poi a tal punto da impersonare determinanti personaggi funzionali alla sceneggiatura. Da qui l’ultimo lavoro “A regola d’arte”, dove il giovane down Marco Pingiotti ha brillato per recitazione. Ma tra le soddisfazioni da annoverare c’è anche il lungometraggio Pinnocchio presentato a novembre al Teatro Ariston. “Quello che comunque preferisco – riflette Di Gerlando – è “33 giri” il corto che abbiamo realizzato nel 2012 approfondendo sempre la  sindrome down e che racconta come loro materializzano ed elaborano il lutto”.

Il cinema associato alla disabilità sta prendendo piede ormai da qualche anno, tanto da essere nati diversi festival internazionali che trattano la disabilità puntando al messaggio della “possibilità di esprimere le proprie capacità”. Cinema e sociale, insieme, che è poi l’impronta dei sette anni di lavoro in Anffas di Riccardo che già, attraverso la sua tesi di laurea al Dans centrata sul film ‘L’ottavo giorno’ di Jaco van Dormael, aveva come ispirazione. E se la parte artistica oggi è tutta sua, su Giancarlo Pidutti ricade quella sfera pratica che è sostanza di una buona riuscita tecnica. “Mi sono buttato a capofitto in Sanremo Cinema che, ho conosciuto nel 2003, essendomi sempre piaciuto il mondo cinematografico vissuto dal dietro. E farlo all’Anffas per me ogni volta è un bagno d’umiltà:  siamo noi i disabili, lo siamo culturalmente”.

Tra i sogni nel cassetto  di Sanremo Cinema, la produzione di lungometraggio importante di genere ‘giallo’ (la sceneggiatura è già pronta) ambientato nei moltissimi splendidi scorci del nostro entroterra (con i suoi film, Pupi Avati ha saputo valorizzare il territorio padano).  “E poi un film su di noi e sulla nostra storia”  chiosa Riccardo. Ovviamente l’obiettivo è continuare a promuovere la sensibilità umana nella consapevolezza che il cinema è un mezzo per immagini che deve avere la capacità di raccontare. E il lavoro di Sanremo Cinema e Anffas è intriso di messaggi che aspirano ad essere raccontati, in ogni ambito a partire dalla scuola.