Intervento del cardinale e testimonianze di accoglienza dei rifugiati a Ventimiglia alla “Marcia per la Pace” di Genova

30 dicembre 2016 | 12:34
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Intervento del cardinale e testimonianze di accoglienza dei rifugiati a Ventimiglia alla “Marcia per la Pace” di Genova

La Comunità di Sant’Egidio vuole far giungere il suo sostegno al messaggio del papa e alla sua sollecitudine per la pace nel mondo con manifestazioni e preghiere

Ventimiglia. A Genova domenica 1 gennaio 2017, alle ore 15,15, nella basilica dell’Annunziata, l’evento inizierà con le testimonianze della Comunità di Sant’Egidio e delle realtà che accolgono i rifugiati a Ventimiglia, e una riflessione del cardinale Angelo Bagnasco.  Alle 16,30 partirà la marcia per la pace da piazza della Nunziata per le vie del centro antico fino a piazza San Lorenzo.

La Siria e l’Iraq. Il Pakistan e la Nigeria. Ma anche le grandi città colpite da una violenza diffusa e il dramma dei profughi in fuga dai conflitti. Saranno tanti i luoghi e le situazioni che verranno ricordati domenica primo gennaio, nella celebrazione con il cardinale Angelo Bagnasco e nella marcia in occasione della Giornata mondiale della Pace che riunirà cristiani e credenti di tutte le religioni, uomini e donne di buona volontà.

Papa Francesco farà risuonare, nel messaggio che verrà proclamato il primo giorno del 2017 da piazza San Pietro, e che ha per tema “La nonviolenza: stile di una politica per la pace”, il suo augurio che la nonviolenza possa «diventare lo stile caratteristico delle nostre decisioni, delle nostre relazioni, delle nostre azioni, della politica in tutte le sue forme». Il Papa richiamerà alcune figure determinanti della non violenza nel Novecento per ricordare che «l’impegno a favore delle vittime dell’ingiustizia e della violenza non è un patrimonio esclusivo della Chiesa Cattolica, ma è proprio di molte tradizioni religiose […]. Lo ribadisco con forza: nessuna religione è terrorista».

Nel messaggio, Francesco rivolgerà un appello in favore del disarmo e della proibizione e dell’abolizione delle armi nucleari, e concluderà citando l’appello sottoscritto insieme a decine di leader delle religioni mondiali al Assisi, nell’incontro organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio lo scorso settembre: «niente è impossibile se ci rivolgiamo a Dio nella preghiera. Tutti possono essere artigiani di pace».

Come ogni anno il primo gennaio la Comunità di Sant’Egidio vuole far giungere il suo sostegno al messaggio del Papa e alla sua sollecitudine per la pace nel mondo con manifestazioni e preghiere a Genova, Roma e in oltre 800 città di tutti i continenti. Per vincere la rassegnazione di fronte alle guerre e al terrore, favorire l’accoglienza e l’integrazione fra i popoli, rendere più umane e vivibili le periferie del mondo.