In volo sull’elicottero della protezione civile sulla zona rossa di Monesi
Una settimana dopo l’alluvione la situazione nel Parco delle Alpi Liguri è critica
Mendatica. C’è una montagna intera che sta scivolando. Le strade e le case che si inclinano e si aprono. La situazione di Monesi, Piaggia, Valcona Soprana, Valcona Sottana, Secae e Salse, tutte località ben note agli imperiesi, molti dei quali hanno qui la seconda casa, è ancora critica.
Dopo le abbondanti piogge della settimana scorsa sono iniziati i sopralluoghi dall’alto. Dall’elicottero della protezione civile si capisce che il territorio è gravemente compromesso, non da una singola frana o più smottamenti sparsi, ma un cedimento complessivo di un versante di montagna, che porta con se’ strade e case. Per questo il sindaco Pelassa la settimana scorsa ha disposto l’evacuazione di tutti questi sei centri montani.
Un’evacuazione effettuata a piedi e con gli elicotteri. Gli unici modi rimasti per raggiungere queste località. In precedenza diversi smottamenti si erano verificati anche a Mendatica, dove una casa ha dovuto essere evacuata. La strada verso il paese rischia in ogni momento di non essere percorribile a causa di continue frane.
Tenerla aperta è una lotta fra le ruspe e la natura. L’accesso all’abitato di Mendatica non può essere garantito. La nuova centrale idroelettrica di Mendatica, messa in funzione all’inizio dell’anno è stata trascinata via dalla furia del Tanarello e non è rimasta traccia. La situazione peggiora di ora in ora e in paese la preoccupazione è forte anche per la presenza della frana paleolitica che ha già dato nuovi segni di spostamento proprio a causa delle ultime piogge.
Per quanto riguarda la viabilità, da Mendatica non è possibile raggiungere San Bernardo a causa di una frana in località Cian Prai; San Bernardo e Monesi sono raggiungibili solo per i mezzi di soccorso autorizzati dal Colle di Nava, via Boschetti, mentre le altre frazioni sono isolate ed è stato interdetto l’accesso e la permanenza a Monesi di Mendatica, Valcona Soprana, Valcona Sottana, Secae e Salse. Protezione civile e Polizia provinciale presidiano il territorio fermando chi cerca di addentarsi in quella che è ormai diventata una “zona rossa”.