Imperia, William Shakespeare al centro dei workshop de Lo Spazio Vuoto

30 dicembre 2016 | 11:40
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Imperia, William Shakespeare al centro dei workshop de Lo Spazio Vuoto
Imperia, William Shakespeare al centro dei workshop de Lo Spazio Vuoto
Imperia, William Shakespeare al centro dei workshop de Lo Spazio Vuoto

Si inizierà con “Tre Lear”, giovedì 12 gennaio 2017, una lezione sulla scrittura scenica con Paola Bigatto. Le iscrizioni sono ancora aperte

Imperia. Quest’anno i workshop de Lo Spazio Vuoto saranno tutti incentrati su uno dei più grandi drammaturghi della storia del teatro: William Shakespeare.

Il primo appuntamento “Tre Lear” di giovedì 12 gennaio 2017 sarà una lezione sulla scrittura scenica
con Paola Bigatto. Le iscrizioni sono ancora aperte.

“Tre Lear” consiste intre attori, tre traduzioni, tre regie per un personaggio: re Lear. Una lezione sulla scrittura scenica a cura di Paola Bigatto. Salvo Randone, Tino Carraro, Massimo De Francovich. Una regia televisiva degli anni sessanta e le regie teatrali dei più grandi geni teatrali italiani, Giorgio Strehler e Luca Ronconi. E un modo verbale: l’imperativo. “Soffiate venti!” grida Lear nella tempesta. E in ciascuno dei tre imperativi emerge una diversa azione teatrale.

La lezione consisterà in una piccola introduzione sul testo shakespeariano e nella visione e analisi dei tre frammenti, con particolare attenzione all’uso della parola come azione alla fisicità dell’attore allo spazio scenico con una modalità solitamente usata per l’analisi cinematografica, ma ancora poco usata per lo studio della prossemica teatrale.

Paola Bigatto è un’attrice, regista e drammaturga. Laureata in Filosofia, si diploma presso la Scuola Paolo Grassi di Milano. Ha recitato in una lunga serie di spettacoli con la regia di Luca Ronconi, di cui diviene assistente presso la Scuola del Piccolo Teatro di Milano, dove insegna tutt’ora. E’ inoltre docente di recitazione presso l’Accademia Teatrale Veneta di Venezia e l’Accademia Nico Pepe di Udine. Ha collaborato con la drammaturga Renata Molinari con la quale ha scritto L’attore civile (Titivillus 2012). Ha realizzato La banalità del male, monologo tratto dal testo di Hannah Arendt, Il memorioso, con Massimiliano Speziani, tratto dai testi di Gabriele Nissim, e, sempre sui temi legati alla Shoà, Per mano, con Bruna Rossi, tratto da Vita e destino di V. Grossman, tutti lavori particolarmente indirizzati alle scuole. Partecipa ai progetti pedagogici del Centro Asteria di Milano.