Il cane non è più un lupo: le differenze tra le due specie
Il lupo moderno non è il progenitore del cane ed è lui stesso molto diverso dai suoi antenati
Il lupo moderno non è il progenitore del cane ed è lui stesso molto diverso dai suoi antenati. Le differenze tra le due specie sono numerose. Alcune riguardano lo sviluppo: per esempio, i cuccioli di cane non aprono gli occhi per almeno due settimane, mentre quelli di lupo lo fanno già a dieci giorni dalla nascita. Questa sottile differenza ha effetti dilaganti. Solitamente, i cani hanno uno sviluppo fisico e comportamentale più lento rispetto ai lupi. Per loro le grandi tappe dello sviluppo (camminare, portare oggetti in bocca, i primi morsi dati per gioco) arrivano più tardi.
Sono inoltre evidenti le differenze tra razze. I barboncini, per esempio, manifestano condotte di evitamento e cominciano a giocare-lottare diverse settimane più tardi rispetto agli husky, un lasso di tempo che, nella vita del cane, costituisce una porzione rilevante. Gli husky, per certi aspetti, si sviluppano più in fretta dei lupi.
Questa piccola differenza diventa sostanziale perché distingue il periodo di socializzazione tra il cane e il lupo. I cani dispongono di più tempo per familiarizzare con gli altri e abituarsi agli oggetti del loro ambiente. Esposti nei primi mesi dello sviluppo a membri di altre specie (uomo, gatto, gallina, coniglio) i cani maturano un legame e una specie di preferenza nei loro confronti, spesso arrivando a reprimere qualsiasi paura o istinto predatorio. Questo periodo di socializzazione, chiamato sensibile o critico, vede il cane imparare a riconoscere chi è un membro della sua specie, un alleato o un estraneo, e lo predispone a imparare a riconoscere i suoi simili adottando certi comportamenti.
I lupi hanno un lasso di tempo inferiore per imparare a distinguere gli amici dai nemici. Persino la loro organizzazione sociale è diversa: i cani da riporto o da soccorso, per esempio, imparano ad agire in sincronia con il proprietario. Per i cani la socializzazione con gli uomini è una cosa naturale, al contrario dei lupi, che hanno la tendenza innata, tranne rarissime eccezioni, a evitare ogni contatto con noi. Il cane fa parte del gruppo sociale umano; noi formiamo il suo ambiente naturale insieme ai suoi simili. I cani manifestano quello che nei neonati si chiama “attaccamento”: una predilezione per la persona che si occupa principalmente di loro. Soffrono di ansia da separazione quando questa persona si allontana e le riservano una calorosa accoglienza quando torna. Per quanto anche i lupi festeggiano i membri del loro branco che tornano dopo essersi allontanati, non sembrano manifestare nessun attaccamento a una figura in particolare.
I lupi e i cani sono diversi anche sul piano fisico. I cani presentano varietà di forme e taglie straordinarie. Nessun altro canide, e nessun’altra specie animale offre la stessa varietà; dal Chihuahua di due chili scarsi al Mastino Spagnolo o al San Bernardo che superano a volte anche i cento chili; dai cani snelli con muso lungo e la coda sottile a quelli tozzi con il naso schiacciato (prognato) e la coda corta. Zampe, orecchie, occhi, naso, denti, coda, manto, anche e pancia sono tutti elementi che possono variare senza che l’animale perda la sua identità canina. Di contro, la taglia del lupo, come per molti altri animali selvatici, rimane uniforme in un determinato ambiente. La pelle del cane è più spessa di quella del lupo; anche se entrambi hanno lo stesso numero e tipo di denti, quelli dei cani sono più piccoli. Così come la testa, che è più piccola di circa il venti per cento. In altri termini, il cranio, e quindi il cervello di un cane, sono più piccoli di quelli di un lupo.
Gli studi comparativi sulla capacità dei lupi e dei cani di risolvere i problemi sembravano attribuire un’inferiorità cognitiva di questi ultimi. I lupi allevati dall’uomo dei quali si cercava di valutare la capacità di apprendimento di un compito (dato un assortimento di corde, dovevano tirarne tre secondo un ordine preciso) ottenevano risultati molto migliori dei cani. I lupi imparavano in minor tempo, prima a tirare una corda qualsiasi e poi a ripetere l’operazione tirando più corde secondo una precisa sequenza. (Distrussero anche più corde dei cani, ma i ricercatori non danno nessuna spiegazione sul significato cognitivo di questo dato). A differenza dei cani, i lupi sono bravissimi a fuggire da una gabbia. La maggior parte dei ricercatori sono concordi nel dire che i lupi prestano una maggiore attenzione agli oggetti e sono in grado di trattarli con maggior disinvoltura. Da questo genere di risultati deriva l’idea che esista una differenza cognitiva tra i lupi e i cani: i lupi sarebbero più abili nel risolvere i problemi, mentre i cani più dei sempliciotti. In realtà, nella storia, si sono alternate teorie sul primato dell’intelligenza degli uni o degli altri. La scienza è spesso condizionata dalla cultura in cui viene praticata e queste teorie per ora dominanti sugli animali.
I dati raccolti sul comportamento dei cani e dei lupi hanno permesso di giungere a una conclusione un po’ più articolata. I lupi sembrano effettivamente più portati a risolvere certi tipi di problemi concreti e questa loro capacità si può spiegare osservandone il comportamento naturale. Come mai i lupi hanno imparato prima a tirare le corde? Perché sono più abituati ad afferrare e tirare cose nel loro ambiente naturale (per esempio le loro prede). Alcune di queste differenze sono dovute al minor numero di sfide che il cane deve affrontare nella vita: integrato nel mondo degli esseri umani, non ha più bisogno di certe abilità necessarie alla sopravvivenza autonoma. I cani sanno compensare le loro mancanze fisiche con le loro capacità di interazione e di collaborazione con l’uomo.
Educatore cinofilo Luca Suman