“I pirati dei caruggi” all’arrembaggio sul palco dell’Ariston di Sanremo

2 dicembre 2016 | 23:30
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“I pirati dei caruggi” all’arrembaggio sul palco dell’Ariston di Sanremo
“I pirati dei caruggi” all’arrembaggio sul palco dell’Ariston di Sanremo
“I pirati dei caruggi” all’arrembaggio sul palco dell’Ariston di Sanremo
“I pirati dei caruggi” all’arrembaggio sul palco dell’Ariston di Sanremo
“I pirati dei caruggi” all’arrembaggio sul palco dell’Ariston di Sanremo
“I pirati dei caruggi” all’arrembaggio sul palco dell’Ariston di Sanremo

In scena i quattro valenti filibustieri del cabaret nostrano: Enrique Balbontin, Andrea Ceccon, Alessandro Bianchi e Fabrizio Casalino

Sanremo. Un arrembaggio comico, un colpo di teatro rutilante, guascone ha assediato questa sera il palco dell’Ariston. In scena nientepopodimeno che loro, “I pirati dei caruggi”, ovvero i quattro valenti filibustieri del cabaret nostrano: Enrique Balbontin, Andrea Ceccon, Alessandro Bianchi e Fabrizio Casalino.

Balbotin, Ceccon, Bianchi e Casalini hanno sfoderato a sciabola sguainata gag, monologhi, canzoni e personaggi. Una serata all’insegna della risata dove l’entusiasmo, la varietà dell’umorismo e la spavalda maestria dei quattro si sono esibite in una clamorosa avventura.

“In un contesto sociale come quello dell’Italia di oggi, andato ben oltre le più marronee aspettative anche dei più pessimistici”, lo spettacolo ha voluto “aggravare la situazione, portando in scena nuove idee comiche ma sempre in linea con la filosofia della scuola genovese. Quindi lavorare meno, lavorare gli altri”.

Perché se esiste una “scuola genovese della comicità” o forse una “comicità della scuola genovese”, quale che sia la scuola una sola cosa è certa, “I pirati dei caruggi l’hanno marinata. Meglio la strada, il vicolo, la scorciatoia. Il dedalo in salita di una città irripetibile. Città dura, facile andare in secca. Vuoi sopravvivere? Desbeliniti: l’unica via d’uscita è l’arrembaggio”.

Sotto il vessillo #Desbelinity, questi predoni della comicità ligure hanno fattoallora il verso al popolo della loro terra, così felice che Fabrizio De Andrè ne è fiore all’occhiello, e così ospitale da vantare l’invenzione del turismo “mordi e fuggi”. Sketch inediti e ricchi di improvvisazione attraverso i quali “I pirati dei caruggi” – nome estemporaneo dove la parola pirati deriva dal greco periate (= “colui che cerca la sua fortuna nelle avventure”) – sono andati alla ricerca delle loro fortune con insensato quanto contagioso ottimismo.