Helena Guinand “Al Teatro di burattini Sunduk si impara a sognare”

8 dicembre 2016 | 08:14
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Helena Guinand “Al Teatro di burattini Sunduk si impara a sognare”
Helena Guinand “Al Teatro di burattini Sunduk si impara a sognare”
Helena Guinand “Al Teatro di burattini Sunduk si impara a sognare”

Appello della compagnia teatrale Sunduk “Cerchiamo voci, anche maschili”

Sanremo. Elfi, fate, principi affascinanti e animali fiabeschi. Con i burattini, gli attori, i pupazzi e la musica, il Teatro di burattini Sunduk, sito in via Zeffiro Massa 3-5, è questo: un mondo affascinante, reso vivo da veri professionisti che ne fanno uno stile di vita, perché l’amore per il teatro e il suo potere magico trasmesso ai bambini e a chi partecipa agli spettacoli nascono e vengono custoditi dall’anima. “Ed è proprio dalla mia anima, e dal mio desiderio ancora quando ero bambina in Russia, che oggi siamo qui a Sanremo nel tentativo di far capire che il teatro è cultura, è tradizione, apre il mondo ai nostri figli che, ahimè, conoscono solo tv, internet e smarthphone.” racconta entusiasta la regista teatrale, drammaturgo, sceneggiatrice e scultrice Helena Guinand dell’Associazione Culturale Sunduk, la compagnia professionale ed impresa di produzione di teatro per bambini e ragazzi, nata a Parigi nel 2011 e da poco con sede a Sanremo, che ha dato vita alla struttura del Teatro di burattini che gestisce direttamente.

All’interno del Teatro di burattini Sunduk ogni cosa sa di magico: proprio davanti al palco di 3 metri per 3, 24 sgabelli, coperti da simpatici cuscini colorati, su cui sederci per farsi trasportare dalle storie di marionette e burattini fantastici, mentre sulle pareti campeggiano disegni colorati ed anche le foto dei più grandi e significativi burattinai, compreso l’americano Bob Bromley e, in Italia, la storica dinastia torinese dei Gambarutti. Dall’ideazione e la stesura della sceneggiatura alla costruzione delle marionette (che siano di cartapesta o di legno), tutto, ma proprio tutto, esce dalle mani di Helena Guinand per dar vita ad un mondo magico, proprio come il sunduk, che in russo significa baule, nel quale si conservano gli oggetti più cari. E da li a prender vita sono storie divertenti, bambole, orsetti di peluche e coniglietti, vecchie scarpe magiche e cappelli dell’invisibilità.

“Ho sempre desiderato fare la regista, tanto che “a12 anni già mi divertivo a fare la regista organizzando spettacolini per portarli in giro” spiega la signora ancora emozionata nel ricordare. Scultura, letteratura ed anche psicoanalisi: il bagaglio culturale ed artistico di Helena Guinand è notevole “ed oggi il teatro che faccio unisce tutte queste sfere”.

Spettacoli che sono favole anche di alto valore psicoterapeutico , come quello della prossima stagione intitolato “Viaggio nella notte stellata” che, con poesia e melodia, permette ai bambini di affrontare e risolvere la naturale paura del buio. Il teatro dei burattini ha dunque anche una valenza istruttiva ed educativa, poiché portatrice di messaggi etici e morali. “Una visione che, però, nell’ottica francese in quattro anni che ho vissuto li ho avuto difficoltà a far passare poiché nei francesi prevale il mondo tecnologico e la convinzione che ai bambini non serva giocare e sognare”. L’Italia, secondo la regista, per fortuna, in questo pare più legata alla tradizione (i pupi siciliani ne sono testimonianza) percependo il teatro dei burattini come spazio ‘educativo’.

Helena Guinand, supportata dal marito francese che con lei condivide quest’ottica, si definisce un po’ fuori tempo amando un mondo straordinario come quello del teatro dei burattini anche come mestiere “perché mi ha insegnato semplicemente la vita che amo riassumere in tre parole: armonia, bellezza e creatività. Preferisco rimanere in un mondo armonioso piuttosto che diventare una persona stressata in una realtà vorticosa e superficiale. A chiedermelo è la ‘bambina’ che c’è in me”.

In questo dicembre, i suoi prossimi spettacoli sono: La capretta coraggiosa: solo 10 dicembre ore 18 (in lingua russa) e 18 dicembre ore 15 (in lingua francese). Natale nella foresta/in lingua italiana: 9 dicembre ore 18 – 11 dicembre ore 15 – 16 dicembre ore 18 – 25 dicembre ore 17. solo 17 dicembre ore 18 (in lingua russa) Per informazioni, prenotazioni e disponibilità degli spettacoli in programma è possibile contattare il Teatro via e-mail a teatroburattini@mail.com

Il mio desiderio? – chiude Helena – Far innamorare la gente del teatro, conservare la tradizione marionettistica e quel mondo più intimo che i bambini non immaginano esista, anche perché già assorbiti e dipendenti sin da piccoli dal mondo virtuale (e non tridimensionale ed umano) che sono i cellulari e internet”.