Agnesi chiusa, continua lo smantellamento dello stabilimento di Imperia
Dopo i lavoratori sarà trasferito a Fossano anche il direttore dello stabilimento Marfella
Imperia. L’ultimo ad essere smontato in ordine di tempo è un macchinario Rowema utilizzato per la produzione della pasta corta. Di nuova fabbricazione prende ora la strada per Fossano dove sono stati collocati altri impianti provenienti sempre da Oneglia.
A Cuneo le abbondanti nevicate di questi giorni potrebbero comportare qualche problema in più per il trasporto della merce prodotta nello stabilimento piemontese. Situazione che forse in riva al mare non si sarebbe verificata. Quelli rimasti a Imperia ironizzano: “Al posto dello storico brigantino dell’Agnesi forse ora Colussi avrebbe bisogno di una nave rompighiacchio”.
Ma c’è anche un’altra situazione da risolvere nell’immediato ed è importante. Da mesi il direttore dello stabilimento non è in servizio per problemi di salute. I lavoratori non hanno quindi un coordinatore. Ed ecco allora che l’azienda ha trovato il jolly. Fabio Marfella da Imperia è pronto a fare le valige e a trasferirsi nella “Granda” tra la nebbia e la neve di Fossano insieme ad altri quindici lavoratori di Imperia ora in ferie. E’ qui che, tra l’altro, è stata concentrata buona parte della produzione del gruppo Colussi, anche quella di Perugia che doveva essere il cuore pulsante dell’azienda. Ma proprio nella sede del centro Italia ci sarebbero altri problemi da risolvere. Con il 2017 ormai alle porte si farà quasi sicuramente ricorso al terzo anno di solidarietà. Nemmeno da quelle parti non è tutto rose e fiori, insomma.
Quanto a quelli rimasti senza lavoro da venerdì scorso, dopo le “esequie” con tanto di carro funebre, la speranza è quella che non finisca tutto nell’oblio. L’azienda insiste che il marchio continuerà a sopravvivere, ma non si rende conto che è destinato a troncare per sempre le sue radici con il passato. “Ma dimentichiamoci Imperia”, sottolineano gli operai del sito di via Schiva. E così al posto del brigantino qualcuno dice che sarebbe meglio sostituirlo con un cappello d’alpino, quantomeno per celebrare lo storico 1º Reggimento artiglieria terrestre della Brigata alpina “Taurinense”, da sempre di stanza a Fossano. La pasta Agnesi continuerà a esistere, ma non sarà mai più la stessa.