Vita da clochard: in strada tra miseria, sporcizia, sorrisi e l’aiuto della gente

22 novembre 2016 | 09:29
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Vita da clochard: in strada tra miseria, sporcizia, sorrisi e l’aiuto della gente
Vita da clochard: in strada tra miseria, sporcizia, sorrisi e l’aiuto della gente
Vita da clochard: in strada tra miseria, sporcizia, sorrisi e l’aiuto della gente
Vita da clochard: in strada tra miseria, sporcizia, sorrisi e l’aiuto della gente
Vita da clochard: in strada tra miseria, sporcizia, sorrisi e l’aiuto della gente
Vita da clochard: in strada tra miseria, sporcizia, sorrisi e l’aiuto della gente

Alcuni invadenti, altri quasi invisibili. La video testimonianza di chi vive tra elemosine, aiuti della Caritas e adattamento alle avversità

Sanremo. Segnalazioni sui social, articoli di giornale, interventi dei vigili. Sono più o meno queste le fasi che regolano la presenza dei clochard che siamo abituati a incontrare per le strade cittadine. Alcuni invadenti, altri quasi invisibili, altri ancora, una minoranza, considerati pericolosi anche se non si sono mai verificati episodi gravi. C’è chi dorme nella nuova stazione ferroviaria e nel parcheggio attiguo, chi all’entrata del prestigioso Palafiori e chi ancora dietro il mercato annonario.

Sulla scia delle lamentele sui social, si sussuegono gli interventi della polizia municipale con controlli e allontanamenti, ma il fenomeno rimane.

La maggior parte delle persone reagisce con spirito caritatevole alle richieste dei mendicanti, fornendo qualche moneta e altri aiuti materiali. In città si sopravvive, insomma, anche se le condizioni di vita appaiono a noi disumane.

Le mie considerazioni si fermano qui, e vi invito a guardare la breve intervista per lasciare spazio alla testimonianza di una delle tante persone che vivono della carità dei passanti.

La sua casa è all’aperto, sotto il piccolo porticato dietro al mercato annonario: un angolo spoglio e degradato esposto alla vista di tutti e quindi continuamente segnalato alle forze di polizia. Lui è bulgaro, invalido: costretto su una sedia a rotelle, vive e sopravvive a Sanremo da quindici anni, da quattro abita estate e inverno, caldo e freddo, sotto quel portico dove dorme, cucina e accudisce il suo cane. I suoi beni sono qualche cartone, un vecchio materasso, quattro coperte, due pentole e qualche lattina vuota di birra dai molti usi, come si vede chiaramente nel filmato.

Ogni tanto la Polizia Municipale, sotto la pressione delle segnalazioni, ripulisce tutta la zona smantellando il suo rifugio, ma poco dopo lui è di nuovo lì che lo ricostruisce, perchè non ha altra scelta.

Comunque la pensiate, la sua testimonianza è un piccolo spaccato di vita quotidiana di una persona che vive in mezzo a noi. Buona visione.