Ventimiglia, centro culturale islamico ai raggi X dell’Interpol dopo le dichiarazioni dell’Imam Babi
Taki Hassan replica alle parole dell’Imam difendendo la sua comunità
Ventimiglia. Hanno fatto il giro del mondo islamico le parole di accusa lanciate dall’Imam Mohamed Babi nei confronti di parte della comunità musulmana della città di confine, tanto che ora la querelle tra le due fazioni contrapposte (da una parte Chakib Abdelhak e Taki Hassan e dall’altra Et Taia El Houssine, ex tesoriere, che appoggia l’Imam Babi) sembra aver interessato addirittura l’Interpol.
Ad essere oggetto di attenzione sono in particolare le parole pronunciate in arabo dall’Imam: dichiarazioni forti alle quali risponde Taki Hassan: “Sono due giorni che ho sentito queste parole che fanno male al cuore”, ha esordito Hassan, “Tutta la comunità musulmana si sente offesa da queste dichiarazioni. Se venissero da una persona fuori dalla nostra religione possiamo accettarlo, ma quando vengono pronunciate dalla bocca di un Imam fa veramente male al cuore”.
“Non siamo degli psicopatici”, ha aggiunto Hassan, “Non abbiamo desideri insoddisfatti come ha dichiarato lui”. “Dire che la maggior parte della comunità è psicopatica è un’accusa molto grave: vuol dire che abbiamo dei disturbi mentali e che possiamo compiere atti aggressivi”, ha spiegato, “Invece di difendere la sua comunità la attacca: questo fa male, soprattutto quando arriva da una persona sedicente Imam”.
Taki Hassan ha poi parlato dell’importanza dell’immigrazione: “Una ricchezza per il paese”, ha detto, “Molti hanno meno di 65 anni e quindi sono dei lavoratori”.
“Il Marocco è un paese dove c’è la libertà”, ha dichiarato Hassan, “Dove ci sono i diritti umani e dove tutto sta andando bene”.