Studio sull’impatto ambientale della discarica di Collette Ozotto: intervento del M5S Sanremo

16 novembre 2016 | 15:46
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Studio sull’impatto ambientale della discarica di Collette Ozotto: intervento del M5S Sanremo

“Il Sindaco di Taggia dovrebbe spiegare dove sta la differenza tra compromissione della qualità della vita e danno alla salute”

Taggia. Il M5S Sanremo commenta il monitoraggio ambientale presentato dal Sindaco di
Taggia.

Il Sindaco di Taggia nella sua conferenza stampa di presentazione afferma: “Sono stati fatti prelievi ed è stata fatta ricerca in due punti, in zona Villetta e zona Tuvi, dove sono state valutate le matrici ambientali, aria, acqua e terreno.”

Il M5S Sanremo commenta: “Questo dimostra che non siamo di fronte ad una indagine epidemiologica ma ad un classico monitoraggio ambientale sul livello di dispersione degli inquinanti nella zona. Infatti una cosa sono il livello di inquinanti rilevato rispetto ai limiti di legge, altra cosa è l’impatto sulla salute che questi producono. Insomma si confonde un sistema di
sorveglianza degli inquinanti da un sistema di monitoraggio di potenziali effetti avversi sulla salute.

Premesso che come dovrebbe essere noto almeno al Sindaco e ai suoi funzionari la prevenzione sull’impatto sanitario di impianti come quello di una discarica deve essere affrontata soprattutto prima delle autorizzazioni.

Lo prevede la procedura di VIA e lo prevede la procedura di AIA, anzi quest’ultima prevede che obbligatoriamente il Sindaco territorialmente interessato emetta un parere sanitario al fine di dimostrare appunto la compatibilità sanitaria dell’impianto e indicare prescrizioni in questo senso da inserire nell’AIA o addirittura da costituire presupposto per il mancato rilascio dell’AIA come confermata dalla sentenza TAR Lazio sezione latina n.819 del 2009.

Tutto questo non solo e non tanto per un fatto formale ma per rispondere alle finalità concrete delle procedure di AIA e VIA che sono caratterizzate proprio dal principio della prevenzione del rischio ambientale e sanitario. Questo obbligo di legge è stato violato sia dal Sindaco di Taggia che da quello di Sanremo nel caso del nuovo lotto 6.

Come insegna la epidemiologia il legame dose e’ la risposta negli impatti sulla salute di sostanze inquinanti è individuale ma soprattutto tende ad abbassarsi (aumentando esponenzialmente il rischio per la popolazione) se i nuovi inquinanti (anche in dosi più limitate) vanno ad accumularsi a quanto già esiste e nel caso del Lotto 6 stiamo parlando di altre 5 discariche mai completamente bonificate e soprattutto mai gestite con procedure post mortem ex lege, intervenute successivamente alla loro coltivazione. A conferma della totale confusione comunicativa del Sindaco si veda la seguente frase da lui pronunciata nella conferenza stampa: “Stiamo facendo monitoraggio soggettivo su impatto odorigeno del Lotto 6 in quanto quando è entrato in funzione
l’indagine era conclusa. Certo la qualità della vita sarà compromessa ma non c’è un danno alla salute delle persone”

Il Sindaco dovrebbe spiegare dove sta la differenza tra compromissione della qualità della vita e danno alla salute.

“Se non è in grado glielo spieghiamo noi” come afferma il dottor Marco Grondacci giurista ambientale consulente del M5S Sanremo per il lotto 6. Il giurista afferma: “nell’area interessata dalle 6 discariche persistono gli odori che di per se stessi e a prescindere dal livello degli inquinanti che sono legati ad essi, producono sia una compromissione della qualità della vita che un danno alla salute. Uno studio recentissimo commissionato dalla Regione Veneto e Provincia di
Rovigo (luglio 2014) ha dimostrato che la percezione dell’odore da parte degli esseri umani avviene a soglie di concentrazione nettamente più basse di quelle previste dai limiti delle autorizzazioni alle emissioni.

Il Manuale APAT (ora ISPRA, l’istituto scientifico che supporta il Ministero dell’Ambiente ma anche le Arpa regionali come la nostra Arpal), nelle sue conclusioni fornisce affermazioni emblematiche ( e siamo nel 2003!): “…la presenza di cattivi odori altera l’equilibrio psicofisico della persona, producendo uno stato di malessere tale da condizionarne il comportamento.

Il primo effetto nocivo riscontrabile è pertanto collegato alla sensazione odorosa sgradevole che può altresì provocare delle attività riflesse a livello gastrico, salivare, cutaneo” (pagina 38 del Manuale APAT). Peraltro tornando allo studio presentato dal Sindaco di Taggia si fa riferimento, in
relazione ai limiti di emissioni odorigene, alla delibera della Regione Lombardia citando il limite di 300 unità odometriche per gli impianti di rifiuti. In realtà questo limite è stato fissato da una delibera del 2003 ma ormai quasi sempre si impone il limite assoluto di 200 unità odometriche.

“Concludo – afferma il dottor Marco Grondacci, – riprendendo un’altra frase del Sindaco in relazione allo studio presentato: “Chi si mette contro questo tipo di ricerca si mette contro la ricerca”.

In realtà possiamo tranquillamente affermare che non lo studio in discussione (che come monitoraggio ambientale ma non sanitario è stato svolto sufficiente bene) ma il Sindaco stesso si è messo, con le sue dichiarazioni, contro la ricerca, quella ben più autorevole e consolidata che abbiamo citato in questo nostro comunicato.

Insomma, per i 6 lotti di discarica della zona Collette Ozotto continuiamo ad attendere un vera e propria Valutazione integrata di impatto ambientale e sanitario (VIIAS)come ormai previsto dalla più recente normativa in materia di VIA VAS e AIA.

VIIAS che deve avere le seguenti finalità:
a) una valutazione della rilevanza sanitaria delle emissioni dell’impianto
b) una valutazione dello stato sanitario della popolazione interessata
c) una valutazione della evoluzione del contesto urbanistico interessato
dall’impianto
d) una valutazione dei rischi di incidenti rilevanti dall’impianto.”

Inoltre il M5S Sanremo e la cittadinanza stanno ancora aspettando che vengano resi noti i risultati dell’indagine epidemiologia iniziata nel 2014 dall’Asl, illustrata a porte chiuse a marzo 2016 in Provincia e da allora, nonostante le numerose interrogazioni del M5S, mai resi pubblici.