Sanremo, il Consiglio comunale approva la pratica “pro-outlet” tre astenuti nella maggioranza

30 novembre 2016 | 22:43
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Sanremo, il Consiglio comunale approva la pratica “pro-outlet” tre astenuti nella maggioranza

Si astengono Alessandro Il Grande e i consiglieri Cutellè e Battistotti

Sanremo. Il consiglio comunale ha approvato la pratica del centro commerciale The Mall in Valle Armea. Durante il parlamentino della città dei fiori sono state sviscerate le controdeduzioni presentate da una serie di commercianti del centro cittadino in merito alla prevista realizzazione dell’outlet.

A firmare il documento oggetto del dibattito sono stati un gruppo di operatori economici, in particolare albergatori, commercianti, ma anche gestori di bar e ristoranti. Una ventina in tutto. La loro “controdeduzione” – come viene chiamata in burocratese – è fondamentalmente il sunto delle motivazioni del “partito anti-outlet” che già circolano in città da tempo.

Primi su tutti ci sarebbero gli effetti negativi che, secondo i firmatari del documento, avrebbe l’outlet, una volta in funzione, sul tessuto economico cittadino, in particolare sulle rivendite al dettaglio del centro. Anche i posti di lavoro in più che produrrebbe l’outlet non compenserebbero, inoltre, l’effetto depressivo che questo avrebbe sulle “piccole” attività in questione, che si traduce in un pericoloso calo dei fatturati. Nel documento si punta anche il dito contro l’impatto negativo sulla viabilità che avrebbe la struttura, in una zona già congestionata dal traffico, considerato anche che il cliente tipo dell’outlet si sposta in macchina e non sui mezzi pubblici.

Creare parcheggi e opere di viabilità per la nuova attività di Valle Armea – sempre secondo quanto scritto nel documento – favorirebbe l’innescarsi di un meccanismo di valorizzazione dei terreni circostante sottraendoli così dal loro uso agricolo. In questa “controdeduzione” si fa anche riferimento al fatto che, secondo i commercianti firmatari, la scelta del Comune va in controtendenza secondo gli indirizzi regionali e a quanto precedentemente voluto dall’Amministrazione. Si chiede infine un ripensamento delle scelte fatte e un respingimento della variamente urbanistica che prevede la costruzione dell’outlet.

A descrivere le controdeduzioni è il sindaco Biancheri, che poi, espone anche il parere contrario degli uffici tecnici del Comune, oggetto della pratica che si andrà a votare. Parere che fondamentalmente ribatte punto su punto il documento dei commercianti.

Prende la parola il consigliere Loredana Ballestra di M5S: “Siamo sempre stati contrari all’outlet. Distruggerebbe il tessuto economico di Sanremo. Non ci saranno neanche ritorni in termine di occupazione, perché molti impiegati saranno tirocinanti. Le imprese che verranno chiamate a costruire l’outlet saranno di fuori e i locali avranno solo le briciole – e poi si domanda – è il momento idoneo per portare gente ad una cattedrale nel deserto in Valle Armea. E’ stato anche segnalato che ci sono stati dei ritardi nei pagamenti delle imprese locali. Noi non ravvisiamo un interesse pubblico e voteremo no a questa pratica”.

E’ il turno del consigliere Lombardi: “Avevo già espresso dei dubbi in merito alla variante che prevede la costruzione dell’outlet. In commissione consiliare abbiamo chiesto lumi sulle osservazioni fatte dai tecnici sulle controdeduzioni del documento. In uno studio dell’università della Sapienza si dice che una parte della clientela del centro città verrà deviata sull’outlet. Su un milione di persone portate all’outlet su Sanremo ci sarà un calo dei fatturati del 15%, di più ancora in provincia. Sempre secondo lo studio, più aumentano i clienti dell’outlet, più calano i fatturati. Le prime attività che andranno in crisi saranno quelle con un target medio-alto. Soprattutto verrà toccato il personale, in particolare quello con un’età elevata, che non troverà più facilmente lavoro. Non saranno solo i negozi di lusso a pagare, ma anche quelli con un target medio basso, sia al centro che in periferia. L’apertura dell’outlet implica un cambio delle abitudini delle persone, con una riduzione delle frequentazioni di centri di aggregazione in centro città. Nello studio della Sapienza si dice anche che all’inizio ci sa un lieve aumento degli attivi, pari al 5%, assolutamente non significativo e non protratto nel tempo. Il fatto che già un nutrito gruppo di commercianti sia contrario all’outlet significa che non si è partiti con il piede giusto. Ci sembra inoltre che molte opere previste in valle Armea sia al servizio dell’outlet e non della collettività. A confermare la mia testi c’è un articolo sull’apertura di un outlet nella zona di Ferrara dove anche lì si esprime molta preoccupazione. La stessa Agenzie delle Entrate ha riconosciuto un’eccessiva concorrenzialità degli outlet nel confronto delle altre attività”.

Prende la parola, dai banche della minoranza, il consigliere Solerio: “I commercianti vedono nella creazione dell’outlet una forte aggressione nei loro confronti. Io non vedo assolutamente una possibilità di rilancio dell’economia sanremese. Nessuno aveva valutato l’aspetto urbanistico di questa pratica. Lo strumento attuativo urbanistico è totalmente in contrasto con il piano urbanistico del 1980” .

E’ il turno del consigliere Antonelli di Sanremo Attiva: “In base alle osservazioni fatte dai commercianti io, fossi in chi presenta la pratica, mi preoccuperei. Loro si sono documentati con lo studio della Sapienza, l’Amministrazione forse no e quali progetti ha per rendere di nuovo competitivo il centro di Sanremo?”.

Dai banchi della maggioranza prende la parola il consigliere Formaggini. “Voglio sottolineare che la relazione della Sapienza è di parte ed è stata commissionata dai commercianti di Sanremo. E alla fine si contraddice, dicendo che l’offerta dell’outlet non deve concorrenziale rispetto alle attività in questione e affermando che sarebbe un ‘polo di prima classe per il made in Italy’. Valle Armea è degradata e ognuno che fa un intervento li dovrebbe avere una medaglia d’oro. Ogni attività produttiva è di interesse pubblica”.

Luca Lombardi: “Nel 2015 lei ha ricevuto il padre del premier Renzi. La minoranza non ha mai saputo nulla di quell’incontro e di altri simili, a parte da quanto detto dai mezzi di informazione.
Interviene il sindaco Alberto Biancheri: “Tutti gli incontri, avvenuti solo all’interno del Comune, sono stati fatti alla presenza degli Uffici. Il padre di Renzi non si è presentato come genitore del premier, ma come responsabile alla logistica del Gruppo Kering. L’impresa che ha costruito la prima parte dell’outlet ha pagato, ma ci sono anche aziende del territorio non sono state ancora saldate, e di questo mi sto occupando personalmente”.

Parla ora il consigliere di minoranza Fera: “C’è qualcuno di voi in grado di rispondere alle domande del consigliere Antonelli. Se la Sapienza ha sbagliato voglio che si risponda in modo chiaro”.

Dalla maggioranza il consigliere Prevosto: “Sanremo On è un vantaggio per la città, e i commercianti si sono documentati di più di quanto non sia stato fatto in questa assise. Il problema per loro però non è l’outlet ma la vendita online”.

La pratica viene infine messa ai voti e approvata con i voti favorevoli della maggioranza. Si astengono Alessandro Il Grande e i consiglieri Cutellè e Battistotti (tutti della maggioranza).