Referendum Costituzionale, sottosegretario Gozi a Ventimiglia: “Dobbiamo votare sì”

4 novembre 2016 | 23:31
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Referendum Costituzionale, sottosegretario Gozi a Ventimiglia: “Dobbiamo votare sì”

“Perché Noi cittadini finalmente abbiamo in mano la possibilità di cambiare, di avere una democrazia più efficiente, più trasparente, più giusta e meno costosa”

Ventimiglia. Questa sera al Forte dell’Annunziata di Ventimiglia il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per le Politiche e gli Affari europei, Sandro Gozi, ha tenuto un incontro con il sindaco Enrico Ioculano e parte dell’amministrazione sulla questione migranti e sul referendum costituzionale.

Riguardo il prossimo referendum ha affermato: “Dobbiamo votare Sì perché noi cittadini finalmente abbiamo in mano la possibilità di cambiare, di avere una democrazia più efficiente, più trasparente, più giusta e meno costosa”.

“Più efficiente perché eliminando un Senato così come lo conosciamo oggi, avremo leggi più rapide in due mesi e non più in due anni e avremo anche leggi migliori perché non saranno fatte attraverso questo rimpallo tra Camera e Senato che porta anche leggi scritte spesso molto male. Avremo una democrazia più trasparente, perché finalmente capiremo chi fa cosa tra Stato e Regioni, oggi non si capisce nulla ed è per questo che il 50% del lavoro della Corte Costituzionale è dedicato a questo. Ciò crea costi, burocrazia e lungaggini che non possiamo assolutamente permettere. Quindi bisogna chiarire i compiti dello Stato e delle Regioni. Questo comporterà una diminuzioni dei costi, tra i quali anche quello dei consigli regionali, elimineremo tanti dei costi della politica di quel livello, avremo dei risparmi e quindi sarà una democrazia meno costosa, ma soprattutto sarà più giusta perché darà più potere ai cittadini attraverso iniziative di leggi popolari, che il Parlamento avrà l’obbligo di esaminare e si abbasserà anche il quorum necessario per rendere validi i referendum abrogativi” – spiega il sottosegretario.

“E’ un modo per dare potere ai cittadini e costringere tutti, quando ottocentomila cittadini chiedono referendum, a potersi e doversi chiaramente esprimere sul Sì o sul No. E’ un modo per ricostruire un minimo di fiducia tra i cittadini e la politica. Se vince il Sì cambia qualcosa, se vince il No tutto rimane così e dovremo aspettare altri trent’anni, perché lo schieramento del No non è d’accordo su niente tranne che dire no strumentalizzando questo Governo contro una persona, ma questo non è il referendum di Matteo Renzi, né del Governo o della Maggioranza al Governo ma è quello dei cittadini” – conclude Sandro Gozi.