Referendum costituzionale: incontro in biblioteca per le ragioni del “NO”

5 novembre 2016 | 18:16
Share0
Referendum costituzionale: incontro in biblioteca per le ragioni del “NO”

Dopo le relazioni degli oratori il pubblico presente ha dato vita ad un ampio dibattito

Imperia. Si è svolto ieri pomeriggio alle ore 18 presso la Biblioteca “Lagorio” l’incontro “Referendum: le ragioni del NO per una scelta consapevole” che ha visto la presenza di un pubblico attento e partecipe.
Dopo la breve introduzione della dottoressa Annarosa Rossetto del Comitato di Imperia sulla nascita del Comitato stesso contro la riforma costituzionale in seno alle famiglie del Family Day ha preso la parola l’avvocato Anna Maria Panfili. L’avvocato, rappresentante del Comitato Famiglie per il NO di Genova, ha analizzato la riforma soffermandosi sulle contraddizioni tra le dichiarazioni di semplificazione e risparmio e i reali effetti della Riforma.

L’avvocato Nicola Ditta, invece, ha analizzato l’origine della Costituzione e, nel dettaglio, come alcuni articoli e la filosofia di fondo vengano decisamente stravolti dalla riforma.
Il DDL di Riforma Costituzionale persegue, a parole, semplificazione e risparmio mentre, in realtà, come ammesso dallo stesso Renzi alla Leopolda nel 2014, cerca di ottenere la “disintermediazione” ovvero il ridimensionamento dei corpi intermedi che animano la nostra Costituzione scritta in un contesto di reciproco ascolto dalle forze politiche uscite dall’esperienza di un Stato Totalitario.

Il criterio scelto e condiviso fu proprio quello di valorizzare il ruolo dei cittadini come “persone-in-relazione” e non individui. Questa riforma, invece, approvata da una maggioranza che ha fatto dei colpi di mano parlamentari a suon di fiducie in un Parlamento eletto con una legge anti-Costituzionale e quindi con pochissima autorevolezza il suo metodo preferenziale di Governo, tenta di superare la concezione personalista per sostituirla con un centralismo di Stato e un’atomizzazione della società. Una riforma, tra l’altro, dettata da poteri forti come ormai noto all’opinione pubblica.
Dopo le relazioni degli oratori il pubblico presente ha dato vita ad un ampio dibattito anche con la contrapposizione di tesi opposte cui gli oratori hanno dato risposta.