Liste d’attesa pilotate alla ASL 1 imperiese, il direttore Prioli: “Dal mio insediamento nessuna segnalazione irregolare”

3 novembre 2016 | 13:12
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Liste d’attesa pilotate alla ASL 1 imperiese, il direttore Prioli: “Dal mio insediamento nessuna segnalazione irregolare”
Liste d’attesa pilotate alla ASL 1 imperiese, il direttore Prioli: “Dal mio insediamento nessuna segnalazione irregolare”
Liste d’attesa pilotate alla ASL 1 imperiese, il direttore Prioli: “Dal mio insediamento nessuna segnalazione irregolare”
Liste d’attesa pilotate alla ASL 1 imperiese, il direttore Prioli: “Dal mio insediamento nessuna segnalazione irregolare”
Liste d’attesa pilotate alla ASL 1 imperiese, il direttore Prioli: “Dal mio insediamento nessuna segnalazione irregolare”

Sotto esame le prenotazione del centro di controllo dell’Asl 1 Imperiese

Sanremo. “Da quando mi sono insediato, ovvero,  lo scorso primo agosto scorso non ho avuto segnalazioni di irregolarità in merito”. Lo afferma  Marco Damonte Prioli, direttore generale della ASL 1 imperiese. Il riferimento è al blitz dei militari della Guardia di Finanza nella sede di Bussana della Azienda Sanitaria, che sin dalle prime luci dell’alba, stanno dando esecuzione a 32 decreti di perquisizione, disposti dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Imperia nell’ambito di un’indagine relativa ad illeciti commessi dal personale della Struttura Governo Clinico e Monitoraggio Attività Assistenziali dell’Asl 1, nonché da operatori sanitari e centri privati convenzionati per le prestazioni sanitarie.

In sostanza nel mirino delle Fiamme Gialle ci sono le liste di attesa , che sarebbero, secondo gli inquirenti, pilotate: che sia stata creata una rete parallela dove venivano pilotate le liste di attesa per esami medici a vantaggio di amici, ma venivano anche vidimate fatturazioni per prestazioni non svolte ai centri convenzionati. Sempre secondo gli inquirenti le strutture sanitarie pubbliche venivano utilizzate a fini personali facendo abbreviare le liste d’attesa, il tutto bypassando il Cup ufficiale e quindi seguendo le normali procedure.

Sempre il direttore Priolo dice di non sapere quali siano le ipotesi di reato contestate e, al contempo, esprime “massima fiducia nel lavoro della magistratura.

In sostanza secondo quanto ipotizza la tesi dell’accusa sarebbe stata avviata una gestione clientelare delle visite mediche ospedaliere, con conseguente allungamento delle liste di attesa, a scapito di pazienti. Chi non aveva “amici” compiacenti all’interno dell’Asl di fatto veniva scavalcato e le visite slittavano anche di settimane o mesi.

A qualcuno bastava chiamare l’amico medico per ottenere l’inserimento automatico e preferenziale nelle liste di attesa. Altri venivano subito visitati e il loro nome veniva successivamente inserito nella lista di attesa. C’era chi veniva privilegiato per semplice amicizia e chi in cambio di favori, la finanza parla di “profili corruttivi”. Ora si sta cercando di capire, se qualcuno venisse privilegiato anche in cambio di denaro. Secondo la Guardia di finanza il fenomeno andava avanti da circa due anni.