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La casa di Rezzo sventrata da una valanga di fango vista dal drone della “Inside Video”

25 novembre 2016 | 18:10
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La casa di Rezzo sventrata da una valanga di fango vista dal drone della “Inside Video”

Il velivolo pilotato da Luca Turli mette a nudo la violenza inaudita della natura

Rezzo. Vista dall’alto con il drone della “Inside Video” di Imperia pilotato da Luca Turli la casa della famiglia De Canis sventrata dal rio Santa Lucia fa davvero impressione. 

Una montagna di fango alle 8 del mattino, dopo una nottata da incubo per la Valle Arroscia in piena allerta rossa, è entrata con una tutta la sua violenza dentro quell’abitazione a Lavina di Rezzo che Walter e Cristina aveva restaurato dopo esserci andati ad abitare nel 1991. Il rio è esondato dalla sua abituale vena dalla collina, si è infilato tra due case, ha trascinato alberi e massi per poi far letteralmente esplodere la casa su due piani che in pochi minuti si è abbattuta come un castello di carte. Potenza della natura impossibile da fermare.

Walter e Cristina De Canis sono in salvo perché nel cuore della notte quando il cielo continuava a bersagliare tutto l’entroterra sono arrivati i vigili del fuoco a svegliarli. “Fate presto dobbiamo sgomberare, siete in pericolo”, hanno detto gli uomini del comandante Corrado Romano. Poco dopo è arrivata quella valanga che non gli avrebbe dato scampo. Franata la casa, franata la strada, due auto trascinate dalla furia dell’acqua in fondo alla carreggiata altre due e un camion sepolte dal fango nel garage.

Il drone di “Inside Video” riprende tutto: uno scempio che dall’alto fa capire davvero la violenza dell’acqua che questa notte scendeva dalla montagna per incanalarsi nel Santa Lucia senza freni e poi nella Giara di Rezzo e da qui nell’Arroscia. La casa del cognato Federico De Lucis è salva ma è inagibile. Pure quella è minacciata: il rio continua a correre tra le due case  e potrebbe spingere quell’edificio già fino alla sponda dell’argine sinistro. Pure la casa di Franca De Canis è a rischio.

Il drone vola basso e fa vedere quelle case che avevano più di cent’anni con tutto attorno delle pietre di enormi dimensioni e cumuli di detriti. Sembra che sia passato un urugano a Lavina. Una cosa è certa: se qualcuno si trovava in quel punto a quell’ora sarebbe stato sepolto vivo. Ma non è finita. Le case sotto quelle a rischio frana sono state dichiarate inagibili. Ci vorranno giorni prima che la situazione possa tornare alla normalità. I vigili del fuoco hanno impedito gli accessi ai proprietari. Rischia di crollare anche il vecchio pontino. La casa franata a Lavina interrompe anche la viabilità verso Cenova e Rezzo. 

Ci sono situazioni critiche anche a Pornassio con una frana che minaccia un’altra casa, quindi ai Ponti di Nava, ma anche a Armo e le altre frazioni minori di Pieve di Teco dove gli abitanti, protestando, hanno manifestato in piazza Cavour. Un alluvione quello di giovedì che lascerà sicuramente il segno per diverso tempo.