Imperia, un operaio dell’Agnesi: “Posti di lavoro ed un’economia persi perché creati a parole”

3 novembre 2016 | 09:38
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Imperia, un operaio dell’Agnesi: “Posti di lavoro ed un’economia persi perché creati a parole”

“La bellezza di una città parte dalla felicità dei suoi abitanti e a noi non devono restare solo le parole delle promesse fatte”

Imperia. Davide Fasciana, operaio Agnesi scrive: “Sono solo parole. Parole che scaldano, confortano, aiutano, motivano, spiegano, rassicurano, disfano, deprimono, avviliscono, demoliscono, sono tante le parole con cui abbiamo avuto a che fare alcune sono finite anche su pezzi di carta che a fatica si riesce a rispettare: parole che quando vengono date rendono onore alle persone ed ora le conosciamo bene le persone onorevoli; parole che ora dobbiamo imparare a trovare per ricollocarci.

Siamo pieni di parole che ora suonano vuote perché private del loro significato, fatte per confondere piuttosto che costruire: posti di lavoro ed un’economia persi perché creati a parole ed un marchio e un prodotto che ora vivono solo di parole. E senza tante parole o spiegazioni accettabili si estingue il saper fare di una città, si portano via dei macchinari dimenticando molte cose: di sicuro il buon senso, messo in disparte da arroganza e presunzione, e la capacità si mantenere un’eccellenza.

Parole che riempiono le nostre vite e costruiscono la realtà ed allora ascoltiamoci bene perché viviamo di quello che diciamo ma ora abbiamo bisogno di tante parole in meno e qualche fatto in più perché non vogliamo parole che devono costruire un consenso vuoto ma parole che determinano un fare e costruiscono benessere che parte dal lavoro e dall’economia derivante. Vogliamo vedere persone che si allontanano da Imperia per scelta e non costretti dalle ristrettezze. Vogliamo alzarci al mattino con la convinzione di avercela fatta perché abbiamo le stesse capacità e possibilità di chi ha fatto grande in passato questa città.

La bellezza di una città parte dalla felicità dei suoi abitanti e a noi non devono restare solo le parole delle promesse fatte e non mantenute e dei racconti di come eravamo. Sono Davide Fasciana, operaio Agnesi e scrivo solo parole”.