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Imperia, dribbling tra le normative per tutelare i balneari

9 novembre 2016 | 16:52
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Imperia, dribbling tra le normative per tutelare i balneari

Stati generali della Fiba Balneari per delineare il futuro delle imprese che lavorano per l’industria del mare

Imperia. I balneari s’interrogano sul futuro della loro categoria tra sentenze europee, direttiva Bolkestein e normative regionali pronte ad essere varate. Al centro della discussione il valore commerciale delle imprese. E’ di questo che si é parlato oggi pomeriggio nell’aula multimediale della Camera di Commercio di Imperia. Argomento di grande spessore affrontato dal presidente provinciale della Fiba Gianmarco Oneglio che é anche membro della giunta regionale e nazionale del sindacato della Confesercenti. E ad ascoltare le ultime novitá c’erano i gestori dei bagni marini arrivati anche da Laigueglia.

Questi gli argomenti affrontati nel corso del pomeriggio di lavori introdotti col saluto di Giovanni Cosentino, direttore provinciale della Confesercenti.

riviera24 - Fiba balneari

Corte di Giustizia Europea. Il 14 luglio scorso si è pronunciata sulla proroga al 2020 delle concessioni demaniali marittime sancendo l’illegittimità di detta proroga perché in contrasto con l’articolo 49 del Tfue (il diritto di stabilità in quanto trattasi di concessioni demaniali pubbliche di sicuro interesse transfrontaliero) e l’articolo 12 della Direttiva 206/123/CE ovvero della direttiva Bolkestein (garanzie di imparzialità e trasparenza e pubblicità e libera concorrenza). Altresì dalla Corte sono stati affermati anche altri principi importanti come :sulla limitatezza del bene delle concessioni demaniali che deve essere sancito dal giudice nazionale in prospettiva comunale , il diritto dello Stato membro di tenere conto nelle procedure di selezione i motivi legati ad imperativi di interesse generale e il principio della certezza del diritto e del legittimo affidamento affinché si tenga conto di un periodo transitorio che permetta alle parti di sciogliere i rapporti in condizioni accettabili in particolare dal punto di vista economico. Da qui ne consegue una la valorizzazione commerciale delle aziende e il un congruo periodo transitorio per le vecchie concessioni nate prima del 2006.

Ddl Salva Spiagge A seguito della sentenza della Corte di Giustizia Europea il parlamento italiano su input del Governo il 7 agosto 2016 ha emanato nel decreto enti locali (160/2016) una norma che permette la conservazione della validità delle concessioni in atto nelle more della revisione e del riordino della materia in conformità dei principi europei.

Normativa Bolkestein ambulanti. Infondate risultano le voci circolate secondo le quali la categoria degli ambulanti sarebbe stata esclusa dal governo dalla direttiva Bolkestein.

DDl delega del Governo. Dopo l’incontro con il ministro Costa del 23 settembre e prima del “Sun” di Rimini del 15 ottobre dagli uffici del Governo è stato confermato il lavoro sulla bozza “informale” che già circolava il 17 maggio scorso. Ovvero che stabilisce i paletti entro i quali il Governo si dovrà muovere su delega del Parlamento sulle concessioni demaniali marittime. Il Governo dovrà tenere conto di alcuni criteri: i principi di libera concorrenza, di libertà di stabilimento, della valorizzazione commerciale delle attività imprenditoriali e di riconoscimento degli investimenti, dei beni aziendali mediante procedure di selezione che assicurino imparzialità e trasparenza e un’adeguata pubblicità ma che tengano conto anche della professionalità acquisita. Si dovranno anche stabilire criteri limiti minimi e massimi della durata delle concessioni e il numero massimo di concessioni di cui un operatore può disporre nel medesimo ambito territoriale. Si dovrà anche prevedere un adeguato periodo transitorio per l’applicazione della disciplina di riordino. Durante il “Sun” si è discusso della possibilità di percorrere la strada di un periodo minimo di 5/6 anni per esigenze tecniche e normative per divenire operative nelle diverse regioni. Sul periodo massimo ci sono diverse richieste sul tavolo che dovranno essere attentamente valutate e discusse nei prossimi incontri con il Governo le categorie sono ferme sui 30 anni. Inoltre dovranno essere rivisti anche i canoni concessori con particolare riguardo alle criticità connesse ai cosiddetti pertinenziali.

Ddl regionale. Si tratta di una bozza per la qualificazione e la tutela dell’impresa balneare ligure. Vista l’esigenza di tutelare l’impresa balneare in considerazione delle specifiche caratteristiche di quelle liguri, trattasi per lo più di concessioni di piccola entità, con un numero limitato di cabine e ombrelloni gestiti da micro aziende familiari inferiori alle dieci unità costituenti l’ossatura del sistema turistico ligure. A questo fine la Regione Liguria, per volontà dell’assessore all’Urbanistica e Demanio Marco Scajola, ha presentato alle associazioni di categoria una bozza di disegno di legge nella quale viene meglio definita l’impresa balneare ligure, come si calcola il riconoscimento e il valore commerciale dell’azienda e una nuova classificazione per le opere di facile o difficile rimozione. Nella valorizzazione commerciale si tiene conto, in particolare, oltre al patrimonio aziendale complessivo il riconoscimento dell’avviamento e del reddito familiare complessivo che deriva dal lavoro nell’impresa.