Guida Michelin 2017, confermati i cinque ristoranti “stellati” della Riviera

15 novembre 2016 | 15:20
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Guida Michelin 2017, confermati i cinque ristoranti “stellati” della Riviera

Paolo e Barbara (Sanremo), La conchiglia (Arma), San Giorgio (Cervo), Agrodolce e Sarri (Imperia) mantengono l’ambita stella

Imperia.Paolo e Barbara a Sanremo, La conchiglia ad Arma di Taggia, il San Giorgio a Cervo, Agrodolce e Sarri a Imperia. Eccoli i cinque ristoranti d’eccellenza della Riviera che anche quest’anno confermano l’ambita “stella” attribuita dalla Guida Michelin.

La Guida Michelin 2017 è stata presentata questa mattina al Teatro Regio di Parma e ha premiato 343 ristoranti dello Stivale. Di questi 8 potranno vantare le prestigiose “tre stelle”, quelle che certificano una cucina di alto livello, che merita per la sua originalità, interpretazione e uso di materie prime straordinarie; 41 invece sono stai premiati con le altrettanto valorose “due stelle”; 294 infine i locali a “una stella”. Rispetto all’anno passato nella guida compaiono 33 nuovi ristoranti, nessuno fra questi però si trova in Liguria. La regione dunque conferma i 10 locali già premiati nel 2015: The Cook ad Arenzano (GE); Mauro Ricciardi alla Locanda dell’Angelo ad Ameglia (SP); Claudio a Bergeggi (SV); la Locanda dell’Angelo a Millesimo (SV); Il Vescovado a Noli (SV); più i 5 della provincia di Imperia.

L’imperiese oltre a detenere il primato del maggior numero di ristoranti di categoria superiore, vanta anche altri locali meritevoli di menzione, seppur non stellati. In particolare, due hanno ottenuto il riconoscimento BIB (Best In Budget), che indica gli esercizi che propongono una cucina di qualità, a carattere tipicamente regionale, con un menu completo a meno di 35 euro: si tratta del Didù a Imperia e delle Terme a Pigna.

“I rigorosi criteri di selezione, applicati in modo omogeneo in 28 paesi, rendono la Guida Michelin un riferimento nel campo della ristorazione – dicono i curatori – Gli ispettori Michelin operano in modo anonimo seguendo una consolidata metodologia in tutto il mondo e pagano il conto al ristorante, valutando esclusivamente la qualità della cucina in base a cinque criteri definiti da Michelin: qualità dei prodotti, gusto e abilità nella preparazione dei piatti e nella combinazione dei sapori, cucina rivelatrice della personalità dello chef, rapporto qualità/prezzo e continuità nel tempo e nel menu. Questi criteri sono rispettati dagli ispettori Michelin in Italia, come in Giappone o in Cina e negli Stati Uniti. Ne consegue che la qualità di un ristorante tre stelle è la stessa a Firenze e a New York, così come dev’essere equiparabile la qualità di un ristorante una stella a Napoli e a Londra”.