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Gli stili nell’interior design: customized and emotional

11 novembre 2016 | 09:42
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Gli stili nell’interior design: customized and emotional

L’architettura d’interni emozionale è un sentire le cose che partono dalla richiesta “emozionale” delle persone

Più che uno stile l’architettura d’interni emozionale è un sentire le cose che partono dalla richiesta “emozionale” delle persone anziché dalla formulazione degli spazi. Il progetto prende vita dalle linee guida “interiori” della persona, sensorialità ed emotività vengono tradotte in soluzioni abitative legate a funzione ed estetica, in ordine di scrittura. La casa è qualcosa che va oltre il comune modo di vedere. La progettazione d’interni è una sperimentazione su se stessi, è un sondare e scoprire le proprie emozioni.

Ecco quindi che “sperimentarci ed emozionarci” ci accompagna in questo sottile ma profondo lavoro introspettivo. Non esiste una metodologia di lavoro certa e codificata ma è certo che attraverso questo percorso si tende e si persegue la trasformazione degli spazi fisici in spazi di vita, cercando una commistione tra ciò che la persona esprime attraverso il suo desiderio emozionale e ciò che lo spazio interno naturalmente richiede. E’ importante in tutto ciò partire a monte della fase di arredo.

Basilare e fondamentale è una profonda attività preliminare perché parte dalla progettazione della struttura interna di una casa, di kafkiana memoria, un progetto d’interni emozionale. Organizzare gli spazi attraverso la modulazione dei pieni e dei vuoti, la scelta delle finiture, lo studio del colore e dell’illuminazione sono elementi unici e importanti per arrivare a creare una casa che racchiuda funzione, bellezza ed emozione. Penso da sempre che gli spazi della casa debbano essere progettati e pensati in funzione delle esigenze di chi vi abita e non di qualche particola moda o “momento” estetico.

Ci sono parametri legati alla funzionalità oggettiva che vengono, solitamente seguiti, da chi si occupa di progettazione di interni, ma non si devono tralasciare perchè ancora più determinanti per la riuscita del progetto i parametri soggettivi. Personalità e stile del cliente fanno e devono fare sempre la differenza perchè in fondo la casa è il nostro specchio personale dove guardare dentro noi stessi e trovare piacere, bellezza, energia.

Certo è una casa lontana dai dettami delle “mode” dove il design è un mezzo espressivo e non è fine a se stesso. Diviene luogo dell’anima, della vita, è il luogo in cui si vive e si torna in una continua connessione con se stessi e con la propria vita relazionale.

La casa è il rifugio dove possiamo raggiungere uno stato di pace ed equilibrio. La nostra epoca in cui tutto corre e scorre troppo velocemente dove lo stress è uno stato diffuso e vissuto da molti è importante trovare input positivi dagli ambienti che viviamo. Luoghi di lavoro, di svago e soprattuto nella “nostra” casa. Nella progettazione d’interni emozionale le case sono come abiti da realizzare su misura delle persone.

Scrissi tempo fa “Il pensiero, la cura del dettaglio, l’armonia delle rivisitazioni, i colori, i tessuti, gli arredi: l’idea dello spazio assume in ogni progetto una dimensione diversa, tagliata su misura e cucita in un’avvolgente quinta di vita”. In queste parole è racchiusa l’idea di uno stile basato sulla personalità e sulla persona che desidera una “casa” intesa come luogo della propria vita. In questo è importante non perdere mai di vista una semplice ma grande verità: ogni persona è differente, ha differente personalità, gusto estetico e desiderio nel realizzare il luogo che diviene parte di se stessi. Bisogna ascoltare, parlare, intuire e capire. Il resto è un segno di matita su un foglio bianco che matura, cresce e crea un luogo unico e meraviglioso: la vostra casa.
Paolo Tonelli

 www.paolotonelli.com

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