Fiorenzo Gimelli: ‘Oggi omosessuali usciti dal buio, ma per i diritti c’è ancora da fare’

23 novembre 2016 | 09:45
Share0
Fiorenzo Gimelli: ‘Oggi omosessuali usciti dal buio, ma per i diritti c’è ancora da fare’
Fiorenzo Gimelli: ‘Oggi omosessuali usciti dal buio, ma per i diritti c’è ancora da fare’
Fiorenzo Gimelli: ‘Oggi omosessuali usciti dal buio, ma per i diritti c’è ancora da fare’
Fiorenzo Gimelli: ‘Oggi omosessuali usciti dal buio, ma per i diritti c’è ancora da fare’

A Sanremo, nel ‘72, nacque il movimento italiano di liberazione omosessuale.

Sanremo. “In questi ultimi tre anni le persone del movimento LGBTI – lesbiche, gay, bisessuali e transgender sono finalmente uscite dal buio; se non altro da invisibili oggi sono considerati individui, anche se di serie B poiché si deve ancora ragionare su tutti quei diritti invece normalmente riconosciuti agli eterosessuali, compresa l’adozione visto che l’aspirazione ad avere figli non è a solo appannaggio degli etero”. A Riviera24, il presidente nazionale di Agedo, il sanremese Fiorenzo Gimelli, esprime soddisfazione per i riconoscimenti umani ottenuti finora ma anche un’incrollabile determinazione nel tracciare agli italiani la ancora lunga strada di riflessione e presa di coscienza sul tema dell’omosessualità.

Agedo è l’associazione italiana di amici, parenti e genitori di persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender e altre forme di alterità in ambito di affettività e sessualità che, grazie alle 21 sedi distribuite quasi uniformemente sul Paese, fornisce ascolto ed aiuto a genitori di persone LGBTI con problemi ad accettare l’identità sessuale del figlio/a, organizza eventi, fa attività nella scuola informando gli studenti ma non di meno intrattiene rapporti con altre associazioni del mondo LGBTI che si occupano di diritti in senso lato. E di Agedo, Gimelli è il presidente da tre anni (entrato in carica il 16 novembre 2013) in quanto papà di Francesca, oggi ventinovenne, che circa 5 anni fa in famiglia ha fatto coming out dichiarando di avere una compagna.

E’ bene sapere che nel 1973 l’APA (American Psychiatric Association) ha depennato dall’elenco delle malattie mentali l’omosessualità. Il 17 maggio 1990, l’OMS ha cancellato l’omosessualità ego-distonica. Nel 2009 APA l’ha definita “normale e positiva variante della sessualità umana, che non indica disturbi mentali o evolutivi”.“Statisticamente è più probabile nascere o essere omosessuale (condizione non scelta) piuttosto che con i capelli rossi, perciò qual è la prospettiva che la nostra società propone ai nostri figli omosessuali o transgender che siano? Il fatto è che con questa realtà in un mondo che sta cambiando ci dobbiamo fare i conti. Siamo perciò chiamati ad abbandonare i pregiudizi stereotipati che popolano quei nostri film che ci strutturiamo mentalmente come se i nostri figli fossero nostre proiezioni. Dobbiamo capire che nessun può arrogarsi la facoltà di accordare o negare i diritti ad un individuo, poiché questi sono parte intrinseca e inalienabile della persona stessa”.

Il problema sociale ed umano è in effetti non semplice da vivere sulla propria pelle “sostanzialmente perché non siamo circondati da omofobi ma da persone che semplicemente ignorano”. Bisogna infatti comprendere che già in età adolescenziale, in cui le proprie dinamiche affettive tra coetanei si iniziano a percepire ‘diverse’ e spiazzanti, la prima fase è riconoscersi e accettarsi. Ed Agedo questo fa, accompagnando ogni giovane verso la conquista della propria identità e l’autostima personale nella convinzione che “l’omosessualità non è una condotta gravemente disordinata come molti affermano, che è una condizione e che le diversità affettive non sono causa, come molti sostengono, della crisi della famiglia che semmaiè in crisi a causa delle dinamiche di una società in continua evoluzione” .     

La trasformazione per acquisire dignità e diritti ‘affettivi’ è dunque in atto, a piccoli passi ma anche con grandi eventi come il TDoR – Transgender Day of Remembrance, la Giornata Mondiale LGBT per commemorare le vittime dell’odio e del pregiudizio che si è svolta domenica scorsa anche a Sanremo, città nella quale 44 anni, il 5 aprile del 1972, un gruppo di omosessuali manifestò per la prima volta la propria protesta durante il congresso internazionale sulle devianze sessuali organizzato dal Centro italiano di sessuologia. Fu la prima manifestazione pubblica di omosessuali in Italia, oggi considerata l’evento da cui nacque il movimento di liberazione omosessuale nel nostro Paese.