Da floricoltore a custode di cipolle antiche, la storia dell’imprenditore agricolo Marco Damele

16 novembre 2016 | 09:19
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Da floricoltore a custode di cipolle antiche, la storia dell’imprenditore agricolo Marco Damele
Da floricoltore a custode di cipolle antiche, la storia dell’imprenditore agricolo Marco Damele
Da floricoltore a custode di cipolle antiche, la storia dell’imprenditore agricolo Marco Damele
Da floricoltore a custode di cipolle antiche, la storia dell’imprenditore agricolo Marco Damele

Ha studiato e reintrodotto una vecchia e storica cipolla, la cipolla egiziana ligure ( Allium cepa viviparum), di cui si era letteralmente persa la traccia

Camporosso. Marco Damele, imprenditore agricolo di Camporosso in provincia di Imperia, ha un passato glorioso e ricco di soddisfazioni nel mondo della floricoltura del ponente ligure.

Dai premi nazionali e internazionali ricevuti per la sua coltivazione di verde ornamentale e dopo un lungo e intenso avanzamento professionale alla guida dei giovani agricoltori, ha sviluppato la sua azienda puntando sulle antiche varietà orticole, studiando e reintroducendo una vecchia e storica cipolla, la cipolla egiziana ligure ( Allium cepa viviparum) che per via della moda, dei gusti e della richiesta di mercato si erano letteralmente perse le traccia; un contadino moderno, un custode di biodiversità che ha deciso di guardare al futuro aprendo l’azienda a nuove forme di tutela botanica e storica del territorio organizzando, alternando alla coltivazione, anche incontri e conferenze in giro per l’Italia per promuoverla.

Ciò che si sta verificando oggi nella mente di Marco non nasce da idee azzardate, ma è progetto imprenditoriale nato 4 anni fa, anni trascorsi a studiarne caratteristiche e proprietà anche con collaborazioni che vanno fuori del confine nazionale, è un fenomeno spontaneo di centinaia di agricoltori in tutta Italia che decidono di abbracciare una nuova via dell’agricoltura che vede nella biodiversità la strada per ridare nuova linfa al settore agro-floricolo e sulla cui origine non è difficile accordarsi nel guardare alla terra con uno slancio che è simile ad una gioia liberatrice.

Verrebbe da dire dai fiori alle verdure, che rappresenta semplicemente un ritorno ideologico alle origini , una nuova frontiera dell’agricoltura ligure, mirata ad una promozione anche fuori della regione, per proseguire sulla strada della valorizzazione di un prodotto che viene giornalmente ricercato e apprezzato da migliaia di ortisti, vivai, garden e ristoranti. I risultati ci sono e la produzione in costante aumento ne è la conferma ( sono oltre 2000 le piante messe a dimora in questo ultimo anno ), ma devono tradursi in una valorizzazione culturale ed economica di tutto il comparto.

“Recuperare, salvare e rilanciare la coltivazione di questa varietà tradizionale, è diventata un’ opera imprescindibile – racconta Marco – ma se vogliamo lasciare alla pianta un futuro sicuro, bisogna studiare anche i benefici alla salute che questo bulbo è capace di darci, collaborando con istituti di ricerca e facendola conoscere a tutti. La nostra agricoltura deve evolversi abbracciando le tradizioni. Ci siamo resi conto che è importante parlare di tutela dei semi e biodiversità, ma è fondamentale che questi prodotti siano anche presenti nelle nostre cucine e apprezzati da chi li consuma. La migliore forma di salvaguardia per l’agricoltura è proprio quella di promuoverla attraverso l’alimentazione, con ricette che parlino di stagionalità dei prodotti, biodiversità, Km 0 e fantasia”.

“E’ nostra intenzione quindi promuovere la cipolla egiziana ligure creando abbinamenti gastronomici per favorire lo sviluppo della coltivazione; siamo diventati anche una specie di agricoltori-cuochi per avvicinarci maggiormente ai gusti dei consumatori. Speriamo di poter proporre sempre qualcosa di nuovo – termina Damele – per consentire di gustare il caratteristico bulbo cucinato sulla base di antiche ricette, o di nuove sperimentazioni sempre all’insegna della biodiversità e stagionalità delle produzioni.”

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