Basta capri espiatori. Con ‘Lo stesso sangue’ il cantautore rivese scuote l’Italia

14 novembre 2016 | 09:29
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Basta capri espiatori. Con ‘Lo stesso sangue’ il cantautore rivese scuote l’Italia
Basta capri espiatori. Con ‘Lo stesso sangue’ il cantautore rivese scuote l’Italia
Basta capri espiatori. Con ‘Lo stesso sangue’ il cantautore rivese scuote l’Italia
Basta capri espiatori. Con ‘Lo stesso sangue’ il cantautore rivese scuote l’Italia
Basta capri espiatori. Con ‘Lo stesso sangue’ il cantautore rivese scuote l’Italia

“Invece di gridare i problemi dai nostri divani, iniziamo a rimboccarci le maniche!”

Riva Ligure. La tragedia sismica di Amatrice si fonde col tema degli immigrati e le agevolazioni a loro consentite “che nei discorsi italiani di questo periodo, penso siano il capro espiatorio di problemi che questo nostro Paese aveva già ben prima degli sbarchi”. E’ su queste riflessioni che il cantautore rivese Luca Diurno racconta a Riviera24 d’aver deciso di realizzare il suo ultimo singolo, uscito proprio l’8 di questo mese e dal titolo ‘Lo stesso sangue’. Con musica e arrangiamenti firmati da Massimo Spinetti, il lavoro è trovabile sui Digital Store (Itunes, GooglePlay e Amazon), e anticiperà l’uscita del video che verrà pubblicato su YouTube e sulle pagine social del cantante.

L’impulso di scrivere un testo così particolare in lui è esploso prorompente perché, come recita il testo della sua canzone, ‘Noi gridiamo i problemi dai nostri divani’ , “magari davanti ad uno di quei tanti insulsi talk show in tv. Invece, se vogliamo cambiare le cose bisogna iniziare ad alzarci e tirarci su le maniche” spiega ancora il giovane (17 anni) artista emergente. “Senza assolutamente entrare in discorsi politici che nemmeno mi interessano, la mia è una sostanziale accusa soprattutto a noi italiani e al loro lassismo. Il nostro inno nazionale cantato tutti insieme, magari allo stadio, continua a non avere rivali…ma è tutto ciò che ci rimane perché in fondo ci accomuna ben poco altro! Invece di additare sempre gli altri, dovremmo imparare a guadare prima ai nostri problemi”. Si tratta di un lavoro discografico diverso dai suoi due precedenti, che parlano più tradizionalmente d’amore, ma non sarà l’unico poiché nel suo disco che uscirà l’anno prossimo promette che parlerà ancora tanto di sociale – “Ho molti pensieri in testa che, attraverso le canzoni, sento di riuscire ad esprimere meglio, in modo più tagliente”.

A far musica Luca ha iniziato quando già a 5 anni, chiuso nella sua cameretta cantava Celentano e Mina tanto ché i suoi genitori lo spinsero con fervore ad esibirsi nei primi locali. E se all’inizio fu solo un gioco per accontentare i grandi, sempre di più Luca iniziò poi a viverlo come un autentico bisogno, cercando di scrivere nelle canzoni risposte alle sue inquiete domande. Certo, quasi mai un lavoro che lo soddisfi lo butta giù di getto, tante sono le emozioni che lo possono condizionare: per scrivere l’ultimo singolo uscito, ‘Sei’,  ci ha impiegato ben due anni.

Non ha velleità di grandi successi, anche se ovviamente ne sarebbe ben felice: prima di tutto scrivere e cantare è l’espressione della sua esigenza più intima; e quando, attraverso la sua voce, questo suo animo ‘arriva’, significa che il suo obiettivo è raggiunto convinto comunque che “da ogni esperienza mi devo sentire migliorato, mai arrivato“. Importante occasione di crescita per lui è stato il festival di Montecatini di due anni fa, quest’estate a Borghetto l’apertura del concerto dei Dik Dik e il corso targato Area Sanremo. Sicuramente molto bagaglio Luca desidera farselo all’estero: Londra, con i suoi poliedrici artisti di strada, sarebbe il massimo per farsi contaminare anche da altri sound come quelli di ispirazione americana che tanto gli piacciono. “Quest’Italia così com’è al momento me la sento stretta, anche se confesso che per nulla al mondo rinuncerò a tornare nella mia terra”.