A Ventimiglia s’infiamma il clima nella comunità islamica, salta l’elezione del presidente

6 novembre 2016 | 12:00
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A Ventimiglia s’infiamma il clima nella comunità islamica, salta l’elezione del presidente
A Ventimiglia s’infiamma il clima nella comunità islamica, salta l’elezione del presidente
A Ventimiglia s’infiamma il clima nella comunità islamica, salta l’elezione del presidente

Scontro tra due fazioni per il controllo del centro culturale islamico

Ventimiglia. Una faida interna alla comunità islamica della città di confine ha portato alla chiusura del centro culturale fratellanza di Ventimiglia: negli ultimi mesi il centro di via Aprosio è rimasto chiuso, come disposto dalla Questura, per motivi inerenti le presunte irregolarità all’interno del consiglio direttivo dell’associazione e per le diatribe tra i due contendenti: Chakib Abdelhak da una parte e Et Taia El Houssine, ex tesoriere, dall’altra.

E’ stata proprio la Questura a chiedere alle due fazioni di trovare un accordo, un compromesso che potesse porre fine alle diatribe interne che hanno portato alla divisione della comunità e ad imporre nuove elezioni che si sarebbero dovute svolgere oggi. Ma gli animi si sono presto surriscaldati, davanti alla chiesa di san Nicola di via Roma dove i musulmani si erano dati appuntamento per il voto.

Saltate le nuove elezioni, a riproporsi come presidente è stato Taki Hassan, che ha revocato le sue precedenti dimissioni per riprendere in mano la guida del centro culturale islamico. La decisione di Hassan, però, non è stata accolta dal gruppo di El Houssine che continua ad appoggiare l’Imam Mohamed Babi, osteggiato dal gruppo avversario, che lo ha addirittura licenziato.

In questi mesi nei quali il centro culturale è rimasto chiuso, l’Imam ha continuato a pregare ed insegnare l’arabo utilizzando i locali della chiesa di San Nicola, dove i musulmani si riuniscono anche per la preghiera del venerdì.