Ventimiglia, spuntano altre storie di violenza da parte di migranti. Quartiere di Roverino “incandescente”
Dopo l’aggressione a una mamma che passeggiava con in braccio il suo bimbo di sei mesi, nel quartiere gli animi dei residenti si sono scaldati
Ventimiglia. Dopo il processo per direttissima al giovane migrante che ha rapinato una mamma mentre passeggiava con in braccio il suo bimbo di sei mesi, nel quartiere di Roverino gli animi dei residenti si sono scaldati.
“Sapevo che andava a finire così: vergogna stato italiano”, commenta il marito della mamma aggredita dopo aver letto che il diciottenne del Gambia è stato condannato a due anni ma beneficerà della sospensione della pena in quanto incensurato.
Sono tante le testimonianze dei residenti che dicono di aver cambiato la loro vita in questi ultimi mesi, quando il via vai di migranti si è fatto più intenso. “Qui alla sera c’è il coprifuoco, abbiamo paura ad uscire di casa”, dicono le donne.
Una dipendente del supermercato di quartiere afferma: “Vengono tutto il giorno a comprare alcolici, bottiglioni di vino e whisky. Si ubriacano e poi tornano a comprare ancora”. “E poi per la strada sono risse continue e spesso ti capita di passare in mezzo ad un gruppo di uomini completamente ubriachi”, racconta un’altra signora, “Il problema è che non sono gestiti. Qualche giorno fa hanno anche divelto una panchina per picchiarsi: ora basta”.
“Non sono tutti così”, ci tiene a puntualizzare un residente, “Molti si vede che hanno sofferto, si vede che hanno bisogno e vederli così fa male al cuore. Ma altri sono dei bulli e ti guardano quasi con disprezzo”.
L’aggressione alla mamma è solo l’ultimo di tanti episodi, balzato agli onori della cronaca sia perché la donna ha sporto denuncia, ma soprattutto perché i carabinieri sono intervenuti in brevissimo tempo riuscendo ad arrestare il ladro. Di storie di violenza, però, ce ne sarebbero altre. “Anche ad un’altra ragazza è stato rubato il cellulare”, racconta una residente, “E’ stata avvicinata da tre migranti che le hanno tirato un pugno in faccia e l’hanno mandata in ospedale: c’è il verbale del pronto soccorso a testimoniarlo”. Alla giovane sarebbe stato consigliato di utilizzare un collare cervicale. Il fatto è accaduto sulla passerella Squarciafichi.
Alcuni residenti, in veste di rappresentanti del comitato di quartiere, si sono recati dai carabinieri per chiedere maggiori controlli nella zona. Per ora il malumore resta: “Siamo stati costretti a cambiare la nostra vita”.