Unione dei Comuni della Valle Arroscia, le minoranze: “svolta decisiva, altrimenti è il fallimento”

15 ottobre 2016 | 12:33
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Unione dei Comuni della Valle Arroscia, le minoranze: “svolta decisiva, altrimenti è il fallimento”

“Questa Unione esiste solo sulla carta. Manca una programmazione seria per accedere a finanziamenti importanti e ciò non può essere imputato a chi è stato escluso”

I diciannove consiglieri di minoranza dei Comuni della Valle Arroscia scrivono quanto segue:

L’attuale Statuto dell’Unione non è condiviso a livello politico, nemmeno da molti consiglieri di maggioranza,  indipendentemente dai  pareri espressi dal Ministero dell’Interno, il primo nel 2014 e l’ultimo nel 2016.  Con i quali prima censura pesantemente questo Statuto e poi afferma che non abbiamo titolo a fare ricorso.  La nostra opinione e posizione non cambia ed è unicamente dettata dal buon senso, perché la burocrazia  sta uccidendo questo paese.

Martedì 11 scorso,  il Presidente dell’Unione dei Comuni della Valle Arroscia  Alessandro Alessandri, ha convocato i consiglieri di minoranza per eleggere quattro loro rapprentanti nel Consiglio. Nessuno si è presentato. Dovevano essere in 19,  appartenenti ai Comuni di Borghetto d’Arroscia, Vessalico, Pornassio, Pieve di Teco, Rezzo, Cosio d’Arroscia,  Aquila d’Arroscia ed Armo. Il motivo è semplice e lo stiamo ripetendo dal 2014.  Per noi i consiglieri dell’Unione devono essere nominati dai rispettivi Consigli comunali, garantendo maggioranza e minoranza a tutti i Comuni e non solo a quattro.  Come non è ammissibile che qualche consigliere conti tantissimo,  altri poco o niente, al punto da essere ininfluenti.  Questa mancanza di equilibrio non porta da nessuna parte.

Questa Unione esiste solo sulla carta. Manca una programmazione seria  per accedere a finanziamenti importanti  e ciò non può essere imputato a chi è stato escluso.  Anche chi sostiene che un Consiglio composto da pochi, come quello attuale, vuol dire più efficienza è smentito dai fatti che sono sotto gli occhi di tutti.

Noi chiediamo pari dignità di rappresentanza di tutti i Comuni, nel segno dello sviluppo e del progresso, dato che ogni comune cederà a questa Unione una parte del proprio potere e autonomia. Basta copiare ciò che hanno fatto le Unioni limitrofe, dove tutti i Comuni sono degnamente rappresentati,  con consiglieri eletti unicamente dai rispettivi consigli.

L’Unione dei Comuni deve essere la casa di tutti e per costruirla bisogna discuterne tutti insieme, cosa purtroppo mai avvenuta. Questa è la strada da percorrere, se vogliamo costruire qualcosa di serio, utile e duraturo per il bene della nostra amata Valle.