Chiusa da quindici anni

Sanremo: nessun progetto per l’ex stazione ferroviaria mentre il degrado avanza

7 ottobre 2016 | 18:34
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Sanremo: nessun progetto per l’ex stazione ferroviaria mentre il degrado avanza

Nessuna ipotesi concreta per il riutilizzo. L’unica attività di ristoro si presenta in condizioni inaccettabili a due passi dal Casinò, nel punto di arrivo dei pullman turistici

Sanremo.A quindici anni dalla dismissione della ferrovia a mare non c’è ancora un futuro definito per la vecchia stazione ferroviaria di Sanremo. Nel frattempo lo stabile resta in parte inutilizzato e in parte occupato da una attività di ristoro il cui decoro non è accettabile in quella che si può considerare la principale entrata di Sanremo, a due passi dal Casinò e principale punto di arrivo di tutti i pullman turistici.

Lo stabile, di proprietà comunale, nonostante un restyling di facciata effettuato ancora sotto la giunta Borea denuncia tutte le magagne dell’età ed in alcune parti necessita di importanti interventi di ristrutturazione.

Al momento nei locali della ex stazione si trovano due attività commerciali: un tabacchino, sopravvissuto alle mille vicissitudini anche legali dopo la chiusura della stazione, e un bar che al momento, probabilmente per la difficile situazione finanziaria, si presenta in condizioni che non sarebbero accettabili neanche in una degradata periferia metropolitana. Gli infissi sono rotti o coperti con pannelli di compensato, le vetrate sono perennemente impolverate e in alcuni punti resta solo l’intelaiatura con i resti di un vetro infranto: un pessimo biglietto da visita nel primo punto di impatto per le centinaia di turisti che arrivano con i pullman e si riversano in città. Il Comune ha da tempo avviato una causa di sfratto per morosità nei confronti dei titolari del bar, per cifre molto importanti, ma nella migliore delle ipotesi se ne discuterà in tribunale dalla prossima primavera.

Non va meglio nel locale dove resiste non senza difficoltà la tabaccheria, importante punto di riferimento per i turisti alla ricerca dei ticket per la sosta o, con la buona volontà del gestore, di informazioni sulla città. I muri scrostati, un cristallo infranto nella porta di ingresso e i resti arrugginiti di quella che fino a una decina di anni fa era una rivendita di giornali accolgono i turisti che transitano verso il Casinò.

Nel perimetro esterno della stazione troviamo altri vetri infranti e uffici sporchi e abbandonati. Le uniche note positive sono i locali del Circolo Artistico, sistemati in modo decoroso, e qualche altro locale dato in uso ad associazioni varie.

A metà dell’edificio si trova invece il vecchio passaggio che costituiva l’entrata della stazione: chiuso ai lati con i cancelli dell’epoca, aveva ospitato per un certo periodo un mostra d’arte permanente ma nel gennaio 2014 una trave portante aveva ceduto causando il crollo di una parte del tetto e del soffitto. Solo per fortuna il fatto era avvenuto in un momento nel quale non c’era nessuno nella provvisoria galleria artistica: da allora il locale è transennato e ospita una impalcatura da cantiere.

Sul lato a mare è giusto segnalare la pulizia e il decoro con cui vengono mantenuti gli unici servizi igienici pubblici della città: rappresentano un punto di richiamo per molti turisti giunti con i pullman che per raggiungerli devono passare davanti a quanto descritto prima.

Al momento in comune non c’è ancora un progetto chiaro di recupero dello stabile situato in una posizione invidiabile: all’entrata della città, vicino al Casinò e ad un grande parcheggio, senza contare i piani di sviluppo di Area24 in una zona che potrebbe diventare il fiore all’occhiello della città.

Negli anni si sono ipotizzate diverse soluzioni. Una era quella di farne un polo culturale, compreso un Museo della Musica dedicato ad Amilcare Rambaldi: un sogno infranto del quale restano solo i surreali cartelli posizionati un po’ dappertutto intorno all’edificio. Un’altra ipotesi riguardava l’allestimento di una piccola dependance del Casinò dedicata alle slot machine, sul modello del Cafè de Paris di Montecarlo. Ultimo ma non ultimo, si era ipotizzato il trasferimento della sede della Polizia municipale anche con l’intento di “bonificare” l’area che, al momento, di sera resta terra di nessuno.

Nessun progetto è stato portato avanti e al momento in Comune non si sa ancora bene cosa fare dello storico stabile. Una situazione che ricorda, nel piccolo, quello che si è verificato con la fortezza di santa Tecla, rimasta decine di anni nell’abbandono e il cui recente recupero ha mostrato come un intervento deciso può cambiare radicalmente in meglio l’immagine e la vivibilità della città.