“Rispettate il Tavernello”, a Imperia Nino Trimboli massimo esperto dello champagne
Con la sua vecchia 600 è andato alla scoperta dei “tesori” delle cantine di Francia che hanno fatto impazzire reali e magnati di tutto il mondo
Imperia. Nato a Catania vive a Milano, ha 94 anni, ma la vivacità di un ventenne. Un uomo con tanta esperienza sulle spalle da vendere. Antonino Trimboli è uno dei massimi esperti italiani di produttori enologi francesi. I produttori lo definiscono una leggenda vivente. Ha bevuto vino dalle migliori botti d’Oltrealpe. Ha iniziato ad apprezzare e conoscere il vino all’età di 28 anni e per tutta la vita si è lasciato conquistare da Bacco e da belle donne. Oggi sta per traguardare il secolo e lo spirito e la passione di scoprire altre bottiglie è fortissima come un bambino al primo giorno di scuola.
E’ sbarcato al “Santa Barbara” di Imperia grazie a due amici Danilo Andreis e Marco Di Masci per tenere una “lectio magistralis” tra viticoltori e commercianti ed è stato un successo. “Amo il Calvados lo ammetto – dice con quell’accento tipico siciliano misto lombardo lui che abita nella zona di Porta Romana ad un passo dal Duomo – ma è lo champagne, quello di livello, che amo di più”.
Parla volentieri del suo passato di quando con una vecchia 600 ha iniziato a girare le campagne della Francia visitando la Borgogna, percorrendo appunto la zona dello champagne. Ha perlustrato come un Indiana Jones anche le cantine del Sud della Francia per scoprirne i tesori. Ma c’è anche la storia della sartoria di famiglia che preparava gli abiti su misura ad artisti, attori teatrali e anche al papà del grande Giorgio Gaber. “Un uomo gentilissimo, cortese, come lo era il figlio. Un cliente affezionato della nostra sartoria”.
Sorriso stampato sulle labbra, Nino Trimboli ama la chiacchiera e sta al gioco anche quando il cronista gli chiede un parere sul “Tavernello”. “Scusi Nino ma di quel vino in scatola che cosa ne pensa?” Lui accenna una smorfia. “Non lo amo, ma essendo il vino dei muratori deve essere rispettato”, parola di Trimboli colui che bastonerebbe Antinori, i produttori toscani che mischiano il Chianti con altro vino. Tra pareri sugli champagne blanc de blanc, vini eleganti e di grande impatto si accorge che qualcuno fa roteare il bicchiere prima dell’assaggio. Apriti o cielo. “E’ come bestemmiare” mi sussurra in un orecchio senza farsi sentire temendo la critica di produttori e commercianti.
Si resta semplicemente affascinati da tutto quel sapere di un uomo dalle mille storie. La sua vita è stata tutto un lavoro di ricerca. Ha frequentato i migliori ristoranti francesi, i vigneti più prestigiosi che hanno prodotto il vino extra lusso per i reali di mezzo mondo, per magnati e uomini d’affari. Dello champagne, il portale Lospiritodeitempi.it lo definisce l’italiano più competente in materia. Mette al servizio delle giovani aziende italiane di importazione le sue scoperte passandogli i contatti di (allora) sconosciute maison di Cognac, Champagne, Armagnac, Calvados, molte della quali nel giro di qualche anno diventeranno dei miti nei ripettivi campi di appartenenza. E dalle sue frequentazioni, in lungo e in largo nelle campagne francesi, sono saltate fuori molte le etichette moderne più blasonate. L’azienda di champagne che lo ha emozionato di più tra quelle che ha scoperto la sua risposta è sicura, senza esitazioni: “Jacques Selosse””.