Raccolta differenziata, Legambiente: “La Provincia di Imperia è la peggiore fra le quattro liguri”

21 ottobre 2016 | 13:27
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Raccolta differenziata, Legambiente: “La Provincia di Imperia è la peggiore fra le quattro liguri”

Ottimo risultato ottenuto dal Comune di Montalto Ligure mentre il comune di Taggia è confermato in classifica. Seborga, pur perdendo il 9,97%, resta comune riciclone con il 66,66%

Imperia. E’ una regione a due velocità quella che emerge dal dossier 2016 di “Comuni Ricicloni”, lo studio sullo stato dell’arte della raccolta differenziata in Liguria promosso da Legambiente Liguria con il patrocinio della Regione Liguria in collaborazione con l’Osservatorio rifiuti della Regione Liguria, con il sostegno di Conai, il Consorzio nazionale imballaggi. Analizzando i dati della raccolta differenziata del 2015 presentati nel dossier emerge come i Comuni che vedono superare la soglia del 65% di raccolta differenziata passino da sedici a trentadue, il 13,8% delle amministrazioni liguri, ma che rappresentano solamente il 9% dei cittadini. Tirando le somme, in Liguria rispetto alla gestione sostenibile dei rifiuti sono ancora fuorilegge 1.434.166 abitanti sui 1.571.982 censiti.

Nella Provincia di Imperia ottimo risultato è ottenuto dal Comune di Montalto Ligure che si afferma per la prima volta come riciclone con il 71,49%. Il comune di Taggia è confermato in classifica con il 71,27% e Seborga, pur perdendo il 9,97% resta comune riciclone con il 66,66%. La Provincia di Imperia quindi con soli tre comuni ricicloni è la peggiore fra le quattro liguri con il 35,02% mentre il Comune capoluogo arriva, con un aumento del 5,78%, al 36,93%.

Nella provincia della Spezia il Comune di Arcola entra in classifica con il 71,29% compiendo un balzo di 20 punti percentuali così come, dopo aver sfiorato l’ingresso lo scorso anno, riescono il comune di Ameglia col 69,95% (+7% sul 2014) e quello di Framura 65,67% (+3,60%). Conferma invece per Levanto al 69,74% con una leggerissima flessione di 0,52 punti. Il risultato complessivo dei comuni spezzini si attesta sul 37,55% (+5,40%) mentre il comune della Spezia è il migliore dei comuni capoluogo raggiungendo il 40,38% (+2.16%).

Tra i trentadue comuni ricicloni, le prime quattordici posizioni sono occupate da comuni savonesi con percentuali di differenziata che superano il 70%. Tra questi vi sono sette comuni che entrano per la prima volta nella classifica dei migliori e lo fanno con grande autorevolezza: Giusvalla ha aumentato la propria raccolta tra il 2014 e il 2015 del 23%, Cairo Montenotte (il comune più popolato tra i primi quattordici savonesi classificati) del 20%, Cosseria 24%, Altare 29%, Dego 33%, Piana Crixia 23%, Boissano 47%.

Confermati dall’anno precedente nella provincia di Savona troviamo Giustenice come miglior comune ligure (con l’82,06% di differenziata), Tovo San Giacomo è nono con un 73,68%; Pietra Ligure, paese costiero che subisce una forte antropizzazione estiva, è venticinquesimo con quasi il 66,7% e Magliolo, pur non rientrando nella classifica dei ricicloni, ottiene il 60,39% di differenziata aumentandola in un solo anno del 40%. Questi ultimi sono i Comuni del comprensorio del bacino del torrente Maremola, protagonisti del progetto europeo Life Smile sviluppato in collaborazione con la Regione Liguria che ha contribuito notevolmente al miglioramento delle prestazioni delle Amministrazioni coinvolte.

Maglia nera per il Comune di Genova che, con un timidissimo aumento dello 0,86% rispetto al trascorso anno, si attesta al 34,57% e per la Provincia di Imperia che con soli tre comuni ricicloni è la peggiore fra le quattro liguri con il 35,02% mentre il Comune capoluogo arriva, con un aumento del 5,78%, al 36,93%.

Tra i comuni costieri nella Città Metropolitana di Genova è evidente l’ottimo progresso registrato per il comune di Sestri Levante che, con i suoi 18.529 abitanti che decuplicano nel periodo estivo, passando ad un nuovo e più efficace modello gestionale aumenta la rd in un anno del 39,17% attestandosi al 18° posto, come primo comune di questa porzione di territorio ligure con il 71,27%.

“Quello che risulta evidente” sottolinea Santo Grammatico, presidente di Legambiente Liguria “è una regione a due velocità: nelle zone dove la pianificazione e l’affidamento della raccolta dei materiali post consumo sono stati seguiti con attenzione, la differenziata ha fatto balzi da gigante. Ma i bassi risultati mostrati in altri ambiti mostra chiaramente come gestire i rifiuti con logiche oramai superate è inefficace, ambientalmente pericoloso e dispendioso.

La nuova delimitazione dei territori in Bacini di Affidamento che raggruppano i diversi comuni dove organizzare e affidare in maniera unitaria la gestione dei rifiuti risulta efficiente e sostenibile a livello economico ed ecologico. L’analisi dell’andamento percentuale della differenziata, per tre di questi Bacini, dal 2006 al 2015 sulla nuova edizione del dossier non fa altro che confermare quanto siano efficaci le nostre proposte”.

“Infine – conclude Grammatico – ricordiamo l’importanza della governance di questi processi sul territorio che hanno portato risultati positivi come nel caso del progetto Life-Smile o con Riciclaestate, campagna che ha coinvolto venti comuni costieri nel periodo estivo con azioni di informazione e sensibilizzazione, svolta in collaborazione con CONAI”.

“I dati evidenziano ancora ampi margini di crescita della raccolta differenziata” sottolinea Luca Piatto, responsabile Area Rapporti con il Territorio di Conai “e certamente essi sono fortemente influenzati dai dati del capoluogo, con tutte le criticità di una realtà così complessa. Vi sono peraltro buone prospettive: CONAI sta collaborando con il Comune di Genova e con AMIU per incrementare quantità e qualità delle raccolte differenziate. Vedere il Comune di Genova tra i soggetti premiati è forse oggi una prospettiva molto ambiziosa; speriamo però che già nel 2017 si colgano i primi risultati che rendano concreta tale prospettiva”.