Migrazione e integrazione fra i popoli al Premio Tenco, Massimo Cotto: “La Rassegna è sempre stata dalla parte di chi non ha voce”
La quarantesima edizione del Premio Tenco affronterà uno dei temi più delicati e insieme spinosi di questi ultimi anni con proiezioni filmografiche, esibizioni musicali e una mostra
Sanremo. Migrazioni e integrazione fra i popoli. E’ questo il filo lungo il quale si snoda la quarantesima edizione del Premio Tenco, la Rassegna della canzone d’autore che prenderà il via questa sera al Teatro Ariston ma che ha già inondato la città con la sua musica e le sue parole attraverso i diversi eventi collaterali. Proiezioni filmografiche, canzoni, melodie e anche una mostra con i cimeli da Lampedusa (“Rumori di fondo”) tesserano una trama di riflessioni e approfondimenti su uno dei temi più delicati e insieme spinosi di questi ultimi anni.
A riguardo Massimo Cotto, giornalista musicale e scrittore, poco prima della presentazione del suo nuovo libro I famosi impermeabili blu presso la sede Club Tenco, ha dichiarato:
Il Tenco è sempre stato dalla parte di chi non ha voce, una sorta di strumento per illuminare chi solitamente vive e resta nel buio. Il tema dei migranti è un tema complesso. Basti pensare che noi italiani lo siamo stati a lungo, per molto tempo siamo emigrati all’estero, ma nonostante ciò, oggi, non siamo disposti ad accettare la stessa situazione a ruoli invertiti. E’ chiaro, tutto è diverso rispetto all’epoca in cui eravamo noi a emigrare ad esempio in America per cercare fortuna. Ragionare su questo tema è il senso dell’arte, l’arte la cui essenza è quella di stimolarci alla domanda, a interrogarci, a spingerci alla riflessione. E naturalmente, la musica lo fa, il Tenco lo fa.
E a suo modo lo ha fatto anche quel “nomade dell’anima, che nella meditazione trova una strada laica, o meglio umana”, che è stato Leonard Cohen: il poeta, romanziere, cantautore a cui Cotto ha dedicato il suo ultimo libro:
In “I famosi impermeabili” blu ho raccontato questo grandissimo cantautore attraverso storie, articoli e testimonianze. Il libro infatti raccoglie nove interviste che ho fatto insieme a lui in giro per il mondo nell’arco di 25 anni e le tante rievocazioni che amici del panorama musicale, da Capossela a De Gregori, mi hanno inviato entusiasti.
Un gigantesco affresco multicolore che Cotto presenta con immensa felicità, anzitutto “perché” – come spiega – “il Tenco è un’istituzione”, in secondo luogo “perché” – conclude simpaticamente – “anche Leonard Cohen ha conquistato un Premio Tenco ma a differenza di tutti non lo ha mai ritirato. Dice che lo farà quando sarà vecchio, oggi ha 81 anni per cui penso che dovremmo aspettare ancora a lungo!”
Appuntamento questa sera con la prima del Tenco 2016 al Teatro Ariston. Sul palco: Bombino, Motta (Targa Tenco miglior disco d’esordio), Nuova Compagnia di Canto Popolare, Pino Pavone, Otello Profazio (Premio Tenco alla carriera), James Senese & Napoli Centrale (Targa Tenco miglior disco in dialetto), Ivan Talarico, Peppe Voltarelli (Targa Tenco miglior disco di interprete).