Migrante travolta sull’A10, il funerale alla chiesa di Sant’Antonio a Ventimiglia

Ventimiglia. Il giorno dopo la tragedia di Milet Tesfamariam, la sedicenne eritrea travolta e uccisa ieri pomeriggio da un camion mentre tentava di espatriare in Francia si prega. Pianti e tanta disperazione da parte del fratello e delle tre sorelle e di un’amica. Insieme erano arrivati a Ventimiglia giovedì scorso. Ieri avevano deciso di organizzare la “fuga” verso la Costa Azzurra.

Nel tardo pomeriggio la disgrazia: la povera ragazza è stata investita da un tir spagnolo all’interno della galleria Cima Girata, praticamente l’ultimo tunnel prima del confine di Stato al chilometro 158, sei chilometri dopo la barriera autostradale, a pochi metri dalla Francia.

Alla chiesa di Sant’Antonio alle Gianchette di Ventimiglia ci sono i fratelli e anche altri connazionali. Hanno chiesto al parroco di poter celebrare qui il funerale della giovane sorella. Si sta facendo il possibile per accontentarli.  Alle Gianchette non è tutto così semplice: mancano i mediatori e non si riesce a capire le necessità dei migranti. Vengono accolti e sfamati, ma chi li assiste non può fare molto di più se non confortarli in questo momento di grande dolore per la perdita della sedicenne Milet Tesfamariam.

Nel frattempo proseguono gli accertamenti della polizia stradale. L’autista spagnolo del tir, come atto dovuto, è indagato per omicidio colposo dalla Procura della Repubblica di Imperia. Il camion che ha investito la ragazza è stato sequestrato. Sottoposto ad alcoltest, l’uomo è risultato negativo: nel sangue nemmeno una goccia di alcol. Ora si attende la restituzione della salma che potrebbe essere sottoposta ad autopsia su decisione del pm Marco Zocco.

Non è la prima volta che in quel tratto di autostrada automobilisti e camionisti di passaggio incontrano migranti che procedono verso la Costa Azzurra rischiando di essere travolte dai mezzi  in transito e ieri pomeriggio una di loro è morta travolta da un tir in corsa.