Mezza tonnellata di petardi in cantina, il sanremese Simone Calvini condannato a 10 mesi

Era accusato di possesso non autorizzato di materiale esplodente; i “botti” provenivano dalla sua ex armeria
Imperia. Dieci mesi di reclusione per “possesso non autorizzato di materiale esplodente”. E’ la pena inflitta questa mattina in tribunale a Simone Calvini, 44enne di Sanremo. Il reato inizialmente contestato era inerente alla violazione della legge sulle armi: reato che prevede pene fino a 10 anni.
Il pm Roberto Cavallone, al termine della requisitoria, aveva chiesto un anno e otto mesi. Il collegio giudicante (Donatella Aschero, Anna Bonsignorio e Caterina Lungaro a latere) ha però parzialmente accolto le tesi dell’avvocato della difesa, Mario Ventimiglia, che sosteneva, in seconda battuta rispetto all’assoluzione, la diversa qualificazione del reato.
I fatti sui quali si basava l’accusa, risalgono al settembre 2012 quando, nel corso di una perquisizione, era stata rinvenuta, nella cantina della casa di Calvini a Coldirodi di Sanremo, circa mezza tonnellata di petardi, contenenti un totale di 10 chili di polvere esplosiva.
I “botti”, poi sequestrati, erano custoditi in una sorta di fondo di magazzino proveniente da un’armeria, che Calvini gestiva con il padre a Sanremo, chiusa nel 2009. L’avvocato Ventimiglia ha già annunciato che ricorrerà in appello.