Mendatica comune virtuoso per produzione di energia e opere “verdi”

26 ottobre 2016 | 07:01
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Mendatica comune virtuoso per produzione di energia e opere “verdi”

Ha avviato il progetto europeo Primes volto a sostenere il ricorso agli appalti verdi nelle P.A. attraverso soluzioni per il risparmio e l’efficienza energetica

Mendatica. E’ il comune più virtuoso nel ponente ligure per produzione di energia elettrica nonché tra i più impegnati in una politica ecologica, naturalistica e ambientale. E’ Mendatica, che, già “Bandiera Verde” nel 2014, ha oggi avviato un nuovo piano operativo per gli “appalti verdi”.

“Il Comune – spiega il sindaco Piero Pelassa – ha aderito al progetto europeo Primes di cui Anci Liguria è unico partner italiano insieme alla Divisione Energetica di Ire SpA – Agenzia Regionale Ligure. Scopo del progetto è sostenere il ricorso agli appalti verdi nelle Pubbliche Amministrazioni (Green Public Procurement) attraverso soluzioni per il risparmio e l’efficienza energetica. In Liguria sono 21 i comuni che vi hanno aderito, ma solamente 11, tra cui Mendatica, hanno avviato il piano operativo previsto”.

Tra le linee guida del progetto Primes che Mendatica ha posto in atto “si trovano” – specifica il sindaco – l’efficientamento energetico e l’abbattimento delle emissioni di CO2 attraverso interventi sull’illuminazione pubblica con l’impiego di lampadine a basso consumo e l’adeguamento degli impianti dell’edificio comunale a cominciare dalla sostituzione della caldaia a gasolio con una caldaia a pellet”.

Il tutto rientra nell’obiettivo di rispettare il Piano d’Azione Europeo per l’Efficienza Energetica (PAEE), e quindi di ridurre i consumi energetici del 20% entro il 2010. “Un obiettivo – prosegue il primo cittadino – che abbiamo in parte raggiunto per merito delle nostre due centrali idroelettriche, le quali ci permettono di generare energia pulita sfruttando risorse naturali. Energia che rende Mendatica un comune autosufficiente sia a livello pubblico che a livello privato, ma che noi mettiamo in rete vendendola alla società nazionale per l’energia elettrica e da cui ricaviamo un introito economico che incide sul bilancio amministrativo di circa il 15%. Il ricavato delle vendita infatti viene reimpiegato per la manutenzione degli impianti e il suo ammontare è tale da impedire l’ulteriore introduzione di tasse ai cittadini”.

Le due centrali idroelettriche rappresentano dunque un’importante risorsa per Mendatica. “Una resa a regime in termini monetari che si può concretizzare in 130 mila euro di introiti annui”, secondo quanto si legge scritto nell’opuscolo “Mendatica e i suoi impianti idroelettrici” di Antonio La Manna. “La prima centrale chiamata del Mulino” – racconta Pelassa – “risale al secondo dopoguerra ed è sorta sul torrente Arroscia. Questa, dopo un lungo iter tecnico e burocratico, è entrata in funzione nel 2007. La seconda invece è la centrale del Tanarello, si trova a Monesi di Mendatica ed è stata avviata per la prima volta nel novembre 2014. L’attività di entrambe rappresenta il raggiungimento di una grande traguardo posto dalle passate amministrazioni, un valore ecologico ed economico che assicura la più ampia valorizzazione del nostro patrimonio ambientale, l’acqua”, risorsa naturale diversamente non usufruibile.