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Linea Fs raddoppiata a ponente, per le linee urbane scatta la razionalizzazione del servizio

19 ottobre 2016 | 17:47
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Linea Fs raddoppiata a ponente, per le linee urbane scatta la razionalizzazione del servizio

Dall’11 dicembre si viaggia sulla nuova tratta, ma per molti sarà l’inizio di un calvario

Imperia. Un risparmio di nove minuti, dodici anni di lavori, 600 milioni spesi per raddoppiare 19 chilometri tra San Lorenzo e Andora e un mare di problemi. Quali? Trovare chi paga i collegamenti degli autobus dal centro alla periferia considerato che le stazioni di Imperia e quella di Diano Marina, di fatto, dal prossimo 11 dicembre non esisteranno più. E qui scatta il classico gioco della coperta corta. Tiri da una parte e ti scopri dall’altra.

Di fatto serve mezzo milione di euro per potenziare e garantire i collegamenti con gli autobus tra centro e stazioni nelle due località con un flusso di passeggeri che messo insieme e pari ad una grande città del Nord. Chi paga. Questo il dilemma? “L’articolo 4 del trasporto locale – ha sottolineato Sandro Corrado, direttore di Rt – parla chiaro: dovrà essere la Regione a mettere le mani nel portafogli”.

Dal tavolo che si è riunito oggi in prefettura a Imperia esce una soluzione: razionalizzare il servizio. Come? Tagliando almeno 200 mila chilometri di linea ovvero il 5 % dei 6 milioni di chilometri annui per recuperare almeno 500 mila euro.

E al vertice, aggiornato al 3 novembre, si è parlato proprio di quello con il sindaco di Diano Marina Giacomo Chiappori, l’assessore comunale di Imperia Guido Abbo, il prefetto Silvana Tizzano, i funzionari di Trenitalia e il presidente della Provincia Fabio Natta. E proprio Gianni Berrino cerca di stemperare i toni. “Cercheremo una quadra del cerchio. Spero che si possa trovare in accordo tra tutte le forze in campo. Gli enti locali non hanno soldi da mettere sul tavolo e neppure la Regione perchè dobbiamo fare i conti con una finanziaria molto stretta. La Rt ha forse trovato una soluzione per razionalizzare il servizio vedremo se questo studio tecnico sarà la strada giusta da percorrere”. Si parla di meno corse sulla costa, garantite quelle dell’entroterra: eccolo il gioco della coperta corta.

Di fatto sarà l’inizio di un calvario per i pendolari e per i turisti dell’unica stazione del Golfo? Probabile. Si risparmieranno nove minuti per raggiungere Genova ma tra attese e percorrenza forse si dovranno aggiungere dai 15 ai 20 minuti, se si deciderà di viaggiare in auto per raggiungere la stazione nel traffico estivo.

E nessuno canti vittoria perché dopo l’11 dicembre, quando entrerà in servizio la nuova linea ferroviaria a doppio binario fra San Lorenzo al Mare e Andora, c’è un altro collo di bottiglia da risolvere ovvero i 22 chilometri fra Finale e Andora. Qui, a differenza della prima tratta raddoppiata, i 222 milioni di euro non si trovano. “E’ questo il vero scandalo – sbotta sindaco di Diano Marina Giacomo Chiappori – L’ex ministro Lupi aveva promesso il raddoppio su Finale. Pura fantasia. Tutto bloccato dal Cipe. Resterà quell’imbuto oltre Andora e allora mi domando che cosa serve risparmiare quei 9 minuti per gli Intercity e i 23 per i regionali? Nulla”.

Guido Abbo, assessore comunale di Imperia è categorico: “Il servizio di trasporto pubblico urbano va garantito in tutti i modi. Non possiamo certo ipotizzare che la gente possa restare a piedi dopo aver sopportato per anni i disagi dei cantieri della ferrovia raddoppiata. Una soluzione va trovata. Non chiedano ai Comuni altri soldi: sono finiti”.