Le categorie turistiche dicono no alla tassa di soggiorno

6 ottobre 2016 | 12:34
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Le categorie turistiche dicono no alla tassa di soggiorno
Le categorie turistiche dicono no alla tassa di soggiorno
Le categorie turistiche dicono no alla tassa di soggiorno
Le categorie turistiche dicono no alla tassa di soggiorno

Levata di scudi del comparto turistico, da Confindustria e Federalberghi ai Comuni liguri, contro la Regione

Imperia. Con una delibera decisa dalla Regione Liguria il 5 agosto scorso la tassa di soggiorno può essere applicata da tutti i 235 Comuni, non solo quelli turistici. In sostanza i Comuni turistici della Liguria, grazie alla delibera, potranno applicare la tassa di soggiorno ai turisti, fino a cinque euro a pernottamento, negli alberghi.

E sta montando una levata di scudi clamorosa di tutto il comparto turistico, da Confindustria e Federalberghi ai Comuni liguri, contro il governatore Toti e la delibera. “Questa è una tassa che era stata abolita trent’anni fa e che è stata riproposta – dice Marco Sarlo, presidente Federturismo Riviera dei Fiori – Le categorie stanno vivendo un momento di crisi che dura dal 2008. La nostra preoccupazione è che nella bassa stagione il flusso turistico è negativo e poi pesa la concorrenza soprattutto con la vicina Costa Azzurra”.

Una tassa che viene definita come uno sgambetto al comparto intero, proprio dal governo regionale che sul turismo ha dichiarato di puntare le poste più alte per far riemergere la Liguria dalla crisi. “La nostra Regione aveva deciso di non applicarla – sottolinea Igor Varnero, presidente provinciale di Federalberghi – ora ci troviamo la tassa sotto il naso. Il turista, è questo devono saperlo tutti, paga già tasse elevate durante il suo soggiorno in camera. Rappresenta un ulteriore aggravio per il cliente e questo è inaccettabile. Gli stessi alberghi fanno fatica a restare in piedi per via della crisi che non allenta la presa.

Le categorie hanno difficoltà anche ad investire e allora lanciamo un grido d’allarme ai Comuni e un invito a non applicare la tassa di soggiorno. Aumenta poi il fenomeno dell’abusivismo che viene amplificato anche dalla rete web. Un sistema sommerso che aumenta l’evasione fiscale. Spesso non vengono neppure denunciate le presenza della clientela. Allora si potrebbero recuperare soldi facendo emergere il sommerso. Ci sono forme di gestione in Riviera che assumono valenza addirittura imprenditoriale”.

Per Ino Bonello, presidente di Assohotel “è una imposta che andrebbe a gravare sulla gestione delle nostre imprese. Cerchiamo di essere sempre competitivi, ma non sempre è facile con un periodo di crisi che non è finito. Combattere l’abusivismo può essere iniziativa positiva e quindi da perseguire”.

Ad essere inferociti sono anche i Comuni che temono che dietro il “via libera” alla nuova tassa che arriva loro dalla Regione, si nasconda un comodo pretesto proprio per l’amministrazione ligure per tagliare trasferimenti ai Comuni stessi con la scusa dei nuovi introiti locali.