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In Riviera sempre più casi di tumore al seno: “Ma cresce la percentuale di guarigione”

12 ottobre 2016 | 15:54
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In Riviera sempre più casi di tumore al seno: “Ma cresce la percentuale di guarigione”

Secondo l’’Associazione italiana dei registri tumori in provincia di Imperia si contano circa 210-215 nuovi casi l’anno

Imperia. In Riviera sono in aumento i casi di tumore al seno, ma al tempo stesso cresce anche la percentuale di guarigione. Secondo l’Associazione italiana dei registri tumori in provincia di Imperia si contano circa 210-215 nuovi casi l’anno.

Il mese di ottobre è dedicato allaprevenzione del cancro al seno, il carcinoma più diffuso nella popolazione femminile, ha acceso i monumenti simboli delle città di tutta la provincia di Imperia, ha dato vita a incontri e tavole rotonde per sensibilizzare un numero sempre maggiore di donne sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce dei tumori alla mammella. Una campagna informativa, significativamente denominata “Nastro Rosa”, promossa dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT) e volta a favorire la pubblica conoscenza della malattia, a comunicare i corretti stili di vita da adottare e quali controlli diagnostici effettuare.

In Riviera il carcinoma alla mammella può essere curato in maniera efficace proprio grazie alla Breast Unit avviata dal dottor Battaglia, un centro di senologia altamente specializzato, trai cinque voluti in regione dall’assessore alla sanità Sonia Viale, tra i sei certificati principali dei 55 segnalati dal Beast Centres Network; di fatto un’unità dedicata e all’avanguardia che ha registrato in un solo anno 1400 visite, ha trattato chirurgicamente oltre 150 donne (tra residenti e non), ha effettuato migliaia di indagini Screening e oltre 400 agobiospie mammarie. Un’eccellenza a livello locale, nazionale ed europeo in virtù della quale e di tutte le unità come essa, la percentuale di guarigione delle donne affette da tumore è molto alta, dall’85% al 90%.

Ma perché è importante parlare di prevenzione? Così risponde il dottor Claudio Battaglia, direttore della Breast Unit dell’ASL 1 Imperiese attiva presso l’ospedale Borea di Sanremo nonché presidente della sezione provinciale Imperia-Sanremo di Lilt “Ad oggi, 2.750.000 persone sono lungo sopravviventi, ovvero sono guarite dal tumore, qualsivoglia tipologia di tumore. Si prevede che nel 2020 saranno più di 4 milioni. Tali numeri attestano un incremento di malattia decisamente marcato ma anche un incremento di  guarigione che passa attraverso la prevenzione e la diagnosi precoce. A riguardo gli ultimi dati sono sorprendenti e indicano come i nostri epidemiologici possano efficacemente affiancarci nella prevenzione. Pensate che solo fino a pochi anni fa il cancro al polmone era considerato il primo tumore sia nella donna che nell’uomo. Oggi è stato soppiantato nell’uomo da quello alla prostata che è passato al primo posto, mentre nella donna è stato superato con un 29% di incidenza dal tumore alla mammella; il che significa, facendo riferimento a quest’ultimo, 46-48 mila nuovi casi ogni anno. Un aumento che non è solo imputabile all’invecchiamento quindi all’allungamento della vita media, ma è dovuto a un’incidenza crescente della malattia”.

Ma perché il restante pessimistico 15% non guarisce? Perché non fanno prevenzione, non arrivano a una diagnosi precoce”, risponde il chirurgo senologo. E aggiunge: “Purtroppo è ancora ampio il numero di donne che non hanno mai fatto una mammografia, la migliore arma che abbiamo per riconoscere precocemente questa malattia. Campagne come quelle del “Nastro Rosa” nascono proprio con l’obiettivo di andare a stanare questa percentuale, permettendole di avvalersi della diagnosi precoce e dunque di essere curata al meglio”. Cosa vuol dire “curata al meglio”? “Se la prevenzione è affidata allo screening mammografico, quindi a un esame in grado di identificare nella popolazione sana le persone forse ammalate, d’altra parte tale test e i successi ed eventuali trattamenti terapeutici è opportuno svolgerli nei centri dedicati. E’ impensabile che nel 2016 una donna si rivolga in centri dove vengono curati pochi tumori all’anno o comunque non ci sia comunicazione fra l’equipe medica”.

Affidarsi a una Breast Unit piuttosto che a un altro centro è un fattore decisivo nel processo di guarigione; anzi, è bene sottolineare che chi si rivolge a una struttura dedicata ha un 18% di guarigione in più. La Breast Unit, in particolare quella di Sanremo, rappresenta un primario obiettivo raggiunto con e per le donne. Una garanzia di assistenza e guarigione basata su un approccio integrato multidisciplinare alla malattia, dalla prevenzione alla prognosi, dalla cura al ristabilimento. Qui le donne hanno la possibilità di avviarsi alla diagnosi precoce con indagini strumentali di ultima generazione; possono avvalersi del sostegno e dell’affidabilità di un personale medico ed infermieristico sensibile e competente. Inoltre, grazie all’ampia equipe di esperti, oncologi, chirurgi plastici, infermieri e psicologici*, le pazienti sono seguite passo dopo passo, sono accompagnate in ogni momento di un percorso difficile e doloroso.

Le donne affette da tumore devono essere prese in carico da unità in cui i professionisti parlino fra loro, discutano della sua malattia proponendole di comune accordo la scelta terapeutica migliore, cioè quella modellata al suo caso e alla sua persona. La donna deve essere sostenuta, seguita, non si può più permettere che passi da uno studio all’altro per parlare con i diversi medici, non deve avere la preoccupazione di passare da ambulatorio ad ambulatorio da sola, ma siamo noi che dobbiamo accompagnarla in braccio”.

Tutto ciò comunque deve procedere a partire da una corretta azione di prevenzione e di diagnosi precoce. L’insorgere del tumore alla mammella può essere in un certo qual modo anticipato, e la disponibilità oggi di terapie innovative, di strumentazione all’avanguardia, di unità senologiche eccellenti è sempre più ampia. Quindi fate prevenzione, sottoponetevi a visite senologiche periodiche, effettuate controlli clinico-strumentali (visita, ecografia, mammografia) a partire dai 40 anni di età, almeno una volta ogni anno fino ai 50 e successivamente ogni due, uno se incorrete nel rischio. Donne, fate prevenzione: come recita il motto di LILT,prevenire è vivere”.

*Il percorso per la cura del tumore alla mammella presso la Breast Unit dell’ASL 1 Imperiese coinvolge, oltre il dottor Battaglia, il centro di Senologia Clinica diretto dalla dottoressa Stefania Russo, il reparto di Oncologia diretto dal dottor Lazzaro Repetto, il servizio di Anatomia Patologica diretto dal dottor Corrado Ruggeri, la Radioterapia diretta dal dottor Marco Orsatti e la Psicologia diretta dal dottor Roberto Ravera con la Psicologa Angela Privitera. Ma non solo, un contributo indispensabile e assai qualificante è dato dalla collaborazione con le Associazioni Femminili rappresentate da Deliana Misale, Consigliera nazionale di Europa Donna Italia e coordinatrice di Liguria Donna, che partecipa attivamente all’iter con l’associazione LILT provinciale e il servizio “La Rinascita – LILT” dedicato alla donna