Imperia, ladri tunisini sui treni patteggiano in tribunale

27 ottobre 2016 | 10:05
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Imperia, ladri tunisini sui treni patteggiano in tribunale

Il caso di due giovani nordafricani arrestati dai carabinieri

Imperia. Sono stati processati per direttissima questa mattina i due tunisini, Amri Saiefeddine, 19 anni, e l’amico Lofti Fatnassi, di 18, arrestati ieri dopo aver rubato un telefono cellulare ad una ragazzina minorenne a bordo di un treno sulla tratta Savona-Ventimiglia.

I giovani in aula hanno ammesso le proprie responsabilità, ma precisando che l’autore materiale del furto è Saiefeddine perché l’amico si è limitato a tenere aperta la porta dello scompartimento per agevolare la fuga. Alla fine i due ragazzi, difesi dall’avvocato Paolo Gianatti (che ha sostituito i colleghi Claudia Arduino e Alessandro Lorenzi), hanno patteggiato un anno e quattro mesi di reclusione e 600 euro di multa per l’accusa di furto con strappo. Entrambi, risultati incensurati, hanno beneficiato della sospensione condizionale della pena, ma Saiefeddine è stato condannato anche al pagamento di una multa da 5 mila euro per non aver ottemperato ad un decreto di espulsione del 14 ottobre scorso.

Al termine del processo i due tunisini, residenti ad Imperia, sono tornati liberi senza nessuna misura cautelare. Il loro arresto ha preso le mosse dalle numerose segnalazioni di furti avvenuti sui convogli della linea Savona-Ventimiglia davanti alle quali le forze dell’ordine avevano attivato una vera e propria task force.

Così ieri i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Alassio, grazie ad un maresciallo in abiti borghesi che faceva servizio preventivo a bordo del treno, sono riusciti ad identificare i due ladri. Il militare infatti ha notato gli stranieri proprio mentre scendevano di corsa dal convoglio appena arrivato alla stazione di Laigueglia. Al sottufficiale sono bastati pochi secondi per capire che, pochi secondi prima, la ragazzina era stata derubata del proprio smart-phone marca Wiko da una coppia di ragazzi non italiani, la cui descrizione corrispondeva per abiti e tratti somatici a quella dei giovani fuggitivi appena intercettati.

Grazie all’immediata segnalazione ai colleghi, la pattuglia della Radiomobile di Alassio, che si trovava sul rettilineo tra Alassio e Laigueglia, dopo qualche minuto, ha fermato i due ragazzi vicino alla fermata dell’autobus. Nel corso della perquisizione, nella mano destra di Saiefeddine, è stato trovato il telefono cellulare rubato poco prima alla ragazzina. Per i due tunisini erano quindi scattate le manette per furto con strappo in concorso.

Secondo gli inquirenti, che stanno svolgendo ulteriori accertamenti, la coppia di amici potrebbe essere responsabile di altri furti che si erano registrati nell’ultimo periodo su diversi convogli.