Imperia, iniziato il processo alla vigilessa “atleta” in aula sfilano i primi testimoni

10 ottobre 2016 | 14:54
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Imperia, iniziato il processo alla vigilessa “atleta” in aula sfilano i primi testimoni

L’agente della polizia municipale finita sotto processo partecipava a gare di atletica pur essendo in servizio

Imperia. E’ iniziato questa mattina a palazzo di giustizia il processo ad Adriana Fausto, la vigilessa indagata per il reato di truffa ai danni dello Stato. L’agente era stata poi sospesa dal servizio il primo giugno scorso. 

A chiedere il rinvio a giudizio dell’agente della polizia municipale era stato il pm Alessandro Bogliolo, a difenderla l’avvocato Roberto Trevia. L’accusa le contesta il fatto di aver partecipato ad una gara di atletica a Boissano, nel Savonese, mentre era in malattia, come atleta della Maurina Olio Carli. Era successo in due diverse occasioni: il 5 agosto 2014 e il 29 luglio 2015. Oggi è stato ascoltato Aldo Bergaminelli,comandante della polizia municipale di Imperia che ha spiegato come è nata la vicenda relativa all’ex vigilessa imperiese.

L’agente della polizia municipale che ha alle spalle oltre una ventina d’anni di servizio, era finita anche sotto la lente del Comune cheavviato una indagine interna per chiarire ogni aspetto della vicenda. Per certo si sa che la gara alla quale avrebbe partecipato la Fausto si sarebbe tenuta in serata, a conclusione del periodo di malattia. Il giorno dopo Adriana Fausto sarebbe tornata regolarmente al lavoro. La sua partecipazione era stata riscontrata nel corso dell’attività d’indagine spulciando classifiche e iscritti sul portale della Federazione.

L’avvocato Trevia aveva presentato anche un memoriale per la difesa della cliente: certificati medici che riguardano un problema al ginocchio che l’ha afflitta.

Il disturbo però non le aveva impedito di partecipare a due riunioni di atletica leggera con la maglia della Maurina, in una delle quali aveva vinto nella specialità del salto in lungo. Pensando di essere comunque in regola, dato che le gare l’avevano vista impegnate nei giorni che precedevano il rientro al lavoro, aveva postato su Facebook le foto sul podio. Sul web, bastava cliccare il suo nome per ottenere le classifiche della prove di atletica a cui si era iscritta.   La prossima udienza, davanti al giudice Domenico Varalli, si terrà a febbraio quando verranno ascoltati altri testimoni.