Golfo Dianese, tutti volontari per proteggere il proprio borgo e il territorio

L’amore come gesto sul campo è l’esempio che guida e ammaestra tutti: cittadini ed ospiti
Cervo. Proteggere il proprio borgo e magari un territorio omogeneo significa rinnovare ogni giorno un gesto d’amore nei suoi confronti significa scegliere di essere volontari insieme (associazioni, cittadini, istituzioni, imprese) come forza di un’unica associazione, quale compagnia di “attori coordinati” in azione per la quotidianità di una missione.
“Una missione coordinata speciale e professionale – la definisce così Luigi Diego Elena, studioso e ricercatore di Cervo – Significa donare da parte di ognuno un gesto concreto per rendere ogni giorno il proprio borgo o meglio ancora il proprio territorio omogeneo sempre più bello, più vissuto, più amato. L’amore come gesto sul campo è l’esempio che guida e ammaestra tutti: cittadini ed ospiti. Nasce la vocazione, quel sostantivo di sostanza che dona nell’insieme una luce nitida, agile e intensa ad ogni azione coordinata, più accogliente e missionaria di cultura condivisa. Nasce un coro di specialisti protagonisti che recitano a memoria e senso di appartenenza il copione del borgo o del territorio omogeneo”.
Ancora Elena: “Una lettura che si trasmette tra generazioni e ospiti capace di aprire cuori e menti da uno straordinario potenziale dinamico che realizza l’obiettivo: “Proteggere ciò che si ama”. La mia idea è un tassello, un piccolo seme offerto in questo solco-percorso, forse lungo e tortuoso, ma inesorabilmente proiettato verso un futuro di speranza e realtà alla nostra portata grazie alla bellezza del nostro borgo e del nostro territorio omogeneo”.