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Gli stili nell’interior design: storia, definizioni e applicazioni pratiche

7 ottobre 2016 | 09:32
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Gli stili nell’interior design: storia, definizioni e applicazioni pratiche

L’architettura degli interni o interior design indica un’attività che si occupa delle caratteristiche estetiche, funzionali e tecniche degli spazi interni rispondendo ad interessi socio culturali molto importanti e di grande rilevanza

L’architettura degli interni o interior design indica un’attività che si occupa delle caratteristiche estetiche, funzionali e tecniche degli spazi interni rispondendo ad interessi socio culturali molto importanti e di grande rilevanza. Ritengo che non esistano ad oggi “storia e teoria” codificate degli spazi interni se non come storia degli stili o dei singoli oggetti d’arredamento. Da qui l’idea di raccontarvi settimana dopo settimana i vari stili che attraversano l’interior design in un momento in cui non esistono più modelli di riferimento in quanto costantemente alla ricerca di risposte al livello crescente di creatività sociale ed equilibri in continuo cambiamento.

Ma cos’è lo stile nell’interior design? Lo stile è semplicemente il “carattere riconoscibile” che si vuole dare agli ambienti. Possiamo definire con certezza un carattere riconoscibile ad un’ambiente o sono alcuni oggetti d’arredamento a suggerirne lo stesso?

Proveremo a rispondere attraverso la lettura di alcuni tra le più popolari “espressioni d’arredamento” in una lettura mediata da un aspetto che trovo sia fondamentale in ogni stile: la componente emotiva. Ci sono stili commerciali molto in voga e semplici da attuare e stili che richiedono una marcata competenza professionale per poterli esprimere nel modo corretto, ma in entrambi i casi , non può e non deve mai mancare la compone emozionale.

Tratteremo tra gli altri di “Boho-Chic” e di “Shabby Chic” attraverso il “Vintage” il “Minimalismo” e il “Coloniale” per soffermarci sulla tendenza “Nordica” con uno sguardo allo stile “Industriale” con virate decise verso l’”Ecclettico” , il “Country Inglese e Francese” ed il “contemporaneo”. Una serie di uscite settimanali dove indagheremo di ogni stile storia, applicazioni, suggerimenti e consigli estetico funzionali.

Vi lascio con un breve scritto di Adolf Loos tratto da Ornamento e delitto che ci introduce e ci fa riflettere sugli argomenti che andremo a trattare nelle prossime settimane:

Se io voglio mangiarmi un pezzo di pan pepato me ne sceglierò uno che sia tutto liscio e non uno di quelli in forma di cuore o di bambino in fasce o di cavaliere, completamente ricoperti di ornamenti. L’uomo del quindicesimo secolo non mi comprenderà. Ma tutti gli uomini moderni mi comprenderanno benissimo. Il difensore dell’ornamento crede che il mio slancio verso la semplicità equivalga ad una mortificazione. No, illustrissimo professore della Scuola di Arti Applicate, io non mi mortifico affatto! E’ che a me piace di più cosi. Le composizioni culinarie dei secoli passati, che esibivano tutti gli ornamenti possibili per far apparire più appetitosi i pavoni, i fagiani e le aragoste, provocano in me l’effetto opposto. E’ con orrore che io mi aggiro in una mostra gastronomica, se mi passa per la mente l’idea di dover mangiare quelle carogne imbalsamate. Io mangio il roast-beef.

Paolo Tonelli
www.paolotonelli.com
www.facebook.com/sanremoturquoise