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Farmaci distribuiti dalle farmacie private, Imperia sulle barricate: “Ignorata l’indicazione della Corte dei Conti”

7 ottobre 2016 | 08:32
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Farmaci distribuiti dalle farmacie private, Imperia sulle barricate: “Ignorata l’indicazione della Corte dei Conti”

A Imperia, nel 2015 il risparmio prodotto dalla distribuzione dell’Asl è stato di circa 1,2 milioni di euro

Imperia. Con una delibera del 22 luglio scorso la Regione, diversamente da quanto le era stato consigliato dalla Corte dei Conti due giorni prima, ha deciso di cancellare la distribuzione diretta dei farmaci salvavita tramite l’ospedale. “Si trattava di un sistema virtuoso che era stato ideato dell’Asl 1 di Imperia e che prevede anche il recapito a casa per i pazienti. Al suo posto la Giunta ha deciso di introdurre l’obbligatorietà della cessione in nome e per conto (e quindi il ritiro dei farmaci in farmacia), con una spesa maggiore per le casse della Regione”, dice Gianfranco Grosso consigliere comunale di Imperia che insieme a Francesco Foti del Comitato Organizzativo Possibile e a Massimiliano Pirrello, coportavoce del Comitato Felice Cascione di Imperia hanno trattato il delicato tema La salute è di tutti, ma c’è chi ci guadagna e chi perde” alla biblioteca Lagorio di Imperia.

In Liguria la spesa per i farmaci in regime di assistenza convenzionata ha fatto registrare una progressiva riduzione (di cui la distribuzione diretta rappresenta uno dei fattori anche se non l’unico), passando dai 334 milioni di euro del 2010 ai 215 milioni del 2015, con un risparmio in 5 anni di circa 400 milioni di euro.

“La decisione di far distribuire i farmaci ad alto costo alle farmacie private anziché all’Asl è scellerata e alla lunga ricadrà nelle tasche dei cittadini perché si troverà il modo di applicare nuove tasse e balzelli”, è stato detto durante la serata alla quale ha partecipato anche Federfarma che invece difende la decisione della Regione. Di contro però va evidenziato, solo come esempio, che  la spesa pro capite lorda per i farmaci nella nostra regione, l’anno scorso, era di 151,8 euro a persona, contro una media nazionale di 178,7 euro. E questo nonostante la Regione Liguria abbia una popolazione anziana di oltre il 27% (circa l’8% in più della media nazionale). Come detto, a questo risultato hanno concorso vari fattori, e fra questi vi è anche la distribuzione diretta dei farmaci.

A Imperia, nel 2015 il risparmio prodotto da questo sistema è stato di circa 1,2 milioni di euro. E se l’esperienza dell’Asl 1 fosse estesa a tutta la Liguria (per il momento è approdata solo nell’Asl 5 spezzina, mentre Genova, Savona e Tigullio hanno sia la distribuzione diretta senza recapito a casa, sia la cessione in nome e per conto tramite le farmacie) si potrebbero risparmiare circa 6 milioni di euro l’anno.

“Al momento il costo della cessione diretta dei farmaci salvavita (quindi tramite le Asl) con recapito a domicilio – mettendo insieme tutti i costi di personale, benzina, usura della macchina ecc – è di circa 1,80 euro al pezzo; la cessione in nome e per conto, e quindi il ritiro presso le farmacia, per ora, con i prezzi fissati dalla precedente amministrazione, è di poco più di 5 euro più Iva (quindi circa 7 euro) al pezzo, più una parte dei costi del sistema che restano a carico dell’ente regionale – è stato sottolineato –  Il totale della spesa quindi lievita a circa 8 euro. Si parla naturalmente di costi sostenuti dalle casse regionali, non dai pazienti, per i quali, comunque, il farmaco resta gratuito”.