FaiMarathon, a Sanremo uno degli eventi più interessanti della Liguria

13 ottobre 2016 | 12:54
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FaiMarathon, a Sanremo uno degli eventi più interessanti della Liguria

A piedi o in bicicletta un racconto lungo 2000 anni.

Sanremo. Domenica 16 ottobre 2016 l’appuntamento è con la quinta edizione di “FAImarathon – Partecipa alla Giornata FAI d’Autunno e scopri centinaia di luoghi in tutta Italia con visite a tema”, evento nazionale ideato cinque anni fa grazie alla collaborazione con Il Gioco del Lotto e realizzato dai Gruppi FAI Giovani a sostegno della campagna di raccolta fondi “Ricordiamoci di salvare l’Italia”, attiva fino al 31 ottobre.

In Liguria uno degli eventi più interessanti si troverà a Sanremo: A piedi o in bicicletta un racconto lungo 2000 anni. Una passeggiata di 2.500 metri da fare a piedi o in bicicletta, lungo una parte del suggestivo e pianeggiante percorso della pista ciclopedonale del parco costiero Riviera dei Fiori che testimonia due millenni di storia, dai resti archeologici della Villa romana della Foce (o Villa Matutiae), del I secolo d.C., al Cimitero monumentale, con le memorie della presenza a Sanremo tra ‘800 e ‘900 di noti artisti, letterati e politici. Dal settecentesco Forte di Santa Tecla, da poco riaperto al pubblico dopo un importante restauro, alle cinquecentesche tracce dell’antico attracco della città. Un’occasione straordinaria per ripercorrere i secoli che hanno visto evolversi e crescere una comunità all’interno del proprio territorio.

Forte di Santa Tecla, costruito verso il 1753 per volere delle autorità della Repubblica di Genova per dissuadere gli abitanti di Sanremo da insurrezioni. La sua particolarità sta quindi nell’essere stato concepito non a difesa della città, ma come difesa dalla città ed eventuale punto di approdo per le truppe genovesi. Nel tempo divenne caserma e fu la prigione della città fino alla fine degli anni Novanta del XX secolo. È stato aperto al pubblico per una mostra sulla città nei primi anni del Duemila, ma da allora è rimasto chiuso in attesa di una destinazione.

Cimitero monumentale, realizzato dal sindaco Siro Andrea Carli nel 1838 e rimasto cimitero cittadino fino alla soppressione nel 1949. Le cappelle delle famiglie locali sono affiancate da quelle di famiglie dell’alta società internazionale. È possibile vedere tombe di moltissimi stranieri, russi, francesi, inglesi, tedeschi, oltre a lapidi che testimoniano fedi diverse da quella cattolica. Passeggiando nei viali si incontrano sepolture di personaggi importanti legati alla storia e alla politica, all’arte e alla cultura, attirati, nella seconda metà dell’800 fino allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, dal clima e dalla posizione della città.

Villa romana della Foce o Villa Matutiae, vicino al cimitero, appartiene alla tipologia delle ville residenziali di otium poste a poca distanza dal mare. Costruita tra il I e II secolo d.C., il primo impianto risale all’età augustea e il suo utilizzo è stato ipotizzato fino al V-VI secolo d.C. I resti conservati riguardano il complesso termale adiacente alla villa e comprendono i forni esterni alle stanze, i condotti per circolazione dell’aria calda e la grande vasca per il bagno caldo. Le prime indagini archeologiche iniziarono su segnalazione di Pietro Agosti nel 1925 in seguito al previsto ampliamento del cimitero e i primi scavi furono avviati nel 1936 a cura dell’archeologo Nino Lamboglia.

Molo vecchio di Sanremo, opera portuale di cui si dà notizia già nella redazione del 1435 degli Statuti comunali, dove si riportano disposizioni per la sistemazione di pali necessari all’ormeggio, per la pulizia dei fondali del porto e per l’esecuzione di lavori di riparazione riguardanti un molo a carico dell’intera collettività cittadina. Costituita in origine da un allineamento di massi gettati in acqua perpendicolarmente alla costa per poche decine di metri, negli ultimi decenni del ‘500 sono stati svolti incisivi interventi di sistemazione della scogliera mediante “cassoni”. Nel XVII secolo, i lavori di consolidamento procedono pur tra mille difficoltà. Già nel XVIII secolo la mappa di Sanremo rappresenta, alla foce del torrente S. Francesco, il “Molo Vecchio” ormai insabbiato.