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Fabrizio Prisco cantore di un calcio romantico che non c’è più: “Le partite erano quasi epica”

21 ottobre 2016 | 11:09
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Fabrizio Prisco cantore di un calcio romantico che non c’è più: “Le partite erano quasi epica”
Fabrizio Prisco cantore di un calcio romantico che non c’è più: “Le partite erano quasi epica”
Fabrizio Prisco cantore di un calcio romantico che non c’è più: “Le partite erano quasi epica”

Il Prof. Prisco ci ha raccontato le sue fatiche letterarie “Sogno Mundial” – Storia sociale della Coppa del Mondo di Calcio” e l’ultimo fresco di stampa “Campioni per sempre – Storie e miti di eroi immortali del calcio”

Sanremo. Insegnante, giornalista, scrittore ma soprattutto storico e amante di quel calcio che oggi non c’è più. Nel “salottino” di Riviera24 Sport il Prof. Prisco ci ha raccontato le sue fatiche letterarie “Sogno Mundial” – Storia sociale della Coppa del Mondo di Calcio” e l’ultimo fresco di stampa “Campioni per sempre – Storie e miti di eroi immortali del calcio.”

“Nasce proprio dalla voglia di raccontare il calcio in un modo diverso – afferma Prisco -, oggi purtroppo si rischia un’overdose di calcio che ha perso il suo spirito, il lato romantico di una volta, ormai il calcio è urlato in televisione. I protagonisti del gioco più bello del mondo venivano un po’ visti anche dai bambini come degli eroi omerici, le partite erano quasi epica.

Allora – prosegue – ho voluto raccontare delle storie attraverso le più grandi bandiere di tutti i tempi di tutte le squadre di calcio e i protagonisti vengono raccontati tramite spunti della loro vita e romanzati.”

Su “Sogno Mundial” Prisco evidenzia: “I mondiali sono una scusa ed io da insegnante noto che la storia è la materia più bistrattata dai ragazzi e allora attraverso la storia dei mondiali posso raccontare la storia del secolo scorso ma anche di far vedere come il calcio sia stato strumentalizzato dalle dittature del tempo.”

Sei più nostalgico o romantico del calcio di una volta? “Sono entrambe le cose però sto facendo questo tipo di battaglia personale con incontri nelle scuole perchè il mio intento è far riscoprire queste bandiere del calcio ma soprattutto il piacere di leggere i libri.” E infine: “Sono contento di aver dedicato un racconto a Sanremo, sono legato a questa città che mi ha dato tanto e ho scelto di ambientare il racconto dedicato a Picchi nella Pigna.”