il personaggio |
Altre News
/
Imperia
/

Due mesi in Alaska tra capodogli e megattere, la storia di Davide Ascheri biologo imperiese

3 ottobre 2016 | 06:32
Share0
Due mesi in Alaska tra capodogli e megattere, la storia di Davide Ascheri biologo imperiese
Due mesi in Alaska tra capodogli e megattere, la storia di Davide Ascheri biologo imperiese
Due mesi in Alaska tra capodogli e megattere, la storia di Davide Ascheri biologo imperiese

E’ stato impegnato nello studio dei cetacei che vivono dall’altra parte del mondo in una zona naturale di grande fascino

Imperia. Missione compiuta. Dopo due mesi trascorsi in Alaska ha fatto ritorno a Imperia il giovane biologo Davide Ascheri. Ha fatto parte della squadra internazionale guidata dal canadese Andy Szabo con Margherita Wilson dalla Germania e Maeve O’Connell dall’Irlanda. Insieme a loro, a Warm Springs Bay nell’Alaska meridionale, ha partecipato alle ricerche della “Alaska Whale Foundation”. Il biologo imperiese ha vissuto un’esperienza unica al mondo dopo essere partito dalla Riviera per contribuire nella ricerca e nello studio delle megattere, orche e capodogli.

Il team è stato impegnato su diversi progetti, come quello della foto- identificazione delle megattere o quello sui capodogli in cui vengono utilizzate apparecchiature sofisticate come idrofoni con i quali si possono sentire e ascoltare le balene fino anche a 15 miglia di distanza. “Capita alcuni giorni – spiega il biologo imperiese – di trascorrere in mare anche 12 ore su un gommone. Tuttavia i disagi scompaiono quando vediamo affiorare in superficie una megattera o un’orca a pochi passi dalla nostra imbarcazione. Abbiamo vissuto e respirato balene praticamente tutto il giorno, tutti i giorni. Vedere la coda di una balena che spunta dall’acqua ci fa sempre battere il cuore. Non appena tornati a terra abbiamo lavorato al computer per elaborare foto e dati raccolti. Il team ha vissuto, lavorato e mangiato nello stesso spazio. I componenti della squadra – dice Davide Ascheri – erano anche bravi cuochi, pur non avendo tutte le comodità di cui si può disporre come un normale forno a microonde o il fatto di non avere nessun negozio in zona dove poter comprare il cibo che veniva portato alla “base ” tramite un idrovolante una volta al mese . Anche le comunicazioni non sono un granché : poco segnale per il telefono e un collegamento internet che sembra andare e venire a suo piacimento”.

A Warm Springs Bay le giornate non sono solo di studio. Si può godere della bellezza delle sue sorgenti termali mentre orsi bruni scendono lungo la riva con foche, lontre marine e balene che nuotano nella baia. Il segreto qui è la bellezza naturale che non invecchia mai. I ricercatori impegnati nel Sud-Est dell’Alaska stimano che il numero di megattere è quadruplicato negli ultimi 20 anni. Ma lo studio è continuo e necessita di continui censimenti.

“Alcuni giorni abbiamo visto anche oltre 60 balene e bisogna essere veloci a prendere dati e fotografie , altri che sei in trepida attesa, ma comunque con una media di 15-20 animali al giorno. Questi giganti del mare – racconta Davide Ascheri – sono in aumento e stanno ripopolando il loro habitat naturale dopo che il loro numero era stato ridotto drasticamente dalla caccia alle balene. Inoltre hanno imparato ad adattarsi a nuove prede e ad interagire con pescatori e allevamenti di pesca artificiali utilizzando anche nuove tecniche di alimentazione e dimostrando come questa specie sia una delle più intelligenti tra tutte le balene”.