Dal Tenco dei migranti si alza la voce: “Restate umani”

22 ottobre 2016 | 00:43
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Dal Tenco dei migranti si alza la voce: “Restate umani”
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Dal Tenco dei migranti si alza la voce: “Restate umani”
Dal Tenco dei migranti si alza la voce: “Restate umani”

Il secondo atto del Premio Tenco 2016 ha restituito uno degli appuntamenti piu’ alti della canzone d’autore

Sanremo. Brani a tinte forti, sonorita’ dure, cadenzate, talvolta d’impatto rock e altre avvolgenti come pura e intensa poesia. Ieri sera il secondo atto del Premio Tenco 2016 ha restituito alla platea dell’Ariston uno degli appuntamenti piu’ alti della canzone d’autore internazionale e con esso il profondo e implacabile grido: “Restate umani”.

Sulla guida dell’inossidabile Antonio Silva, il sipario si e’ aperto con la consegna a Claudia Crabuzza della Targa Tenco miglior disco in dialetto e/o lingue minoritarie; ovvero per l’album “Com un soldat” che in una lingua antica e autoctona, l’algherese (o catalano di Alghero),  ha riempito il teatro raccontando la storia di una donna-madre-combattente di fronte alle innumerevoli sfaccettature della vita. Il tutto restituendo agli astanti straordinarie interpretazioni melodiche sui grandi temi della ragione e della speranza, dell’amore e del desiderio, della guerra quotidiana con antichi dolori e buchi che non si riempiono.

Temi importanti, gli stessi che hanno dato significato alla ricerca timbrica, strumentale ed espressiva che successivamente ha caratterizzato l’esibizione di Gianluca Secco. Il giovane cantautore friulano ha infatti regalato un one man show di spessore miscelando musica, poesia e teatro. Applauditissimo, soprattutto quando ha stimolato la riflessione con un monologo sull’Europa di ieri; l’Europa del “Muro di Berlino” poi “abbattutto in nome della pace, dell’uguaglianza, dell’integrazione fra i popoli”; quello stesso “muro” oggi rinato nelle forme di “un nuovo confine apparente, il mare che inghiotte barconi, relitti e intrusi”. Secco ha rivelato un’inedita sensibilita’ musicale e umana, tanto da aggiudicarsi il Premio Club Tenco/NuovoImaie, assegnato a un interprete emergente presente in Rassegna.

E’ stata poi la volta della cantautrice e poetessa di Lisbona Lula Pena. Una chitarrista di rango che, incantandola, ha consegnato alla platea la sua voce da brivido, senza dubbio la più conturbante del panorama cantautorale contemporaneo. Con semplicità e straordinaria delicatezza artistica, Lula, che attinge le sue ispirazioni dal “Fado di Lisbona”, ha cantato e suonato oltre ogni frontiera del reale. Le sue atmosfere richiamanti la morna capoverdiana, la canzone francese e ancora la bossa nova brasiliana e il tango argentino hanno carpito ogni emozione.

Dalla magia portoghese al trionfo di quelle melodie oltreoceano che hanno fatto grande Stan Ridgaway. L’autore, compositore, cantante e strumentista americano ha ricevuto il Premio Tenco alla carriera; un meritato riconoscimento per questo artista che, citando il testo motivazionale, “ha iniziato la carriera con Morricone e la tradizione folk americana, la storia profonda e vera degli Stati Uniti, le strade come connessione di vite e mestieri […]. Incrocia il suo cammino con la wawe usandola come veicolo di contenuti popolari e trasversali a epoche e generi musicali e mode”.

Una serata lunga e intensa la “seconda” del Tenco 2016 che ha raggiunto uno dei suoi momenti piu’ poetici con l’esibizione di Enzo Avitabile e Amal Murkus. I due hanno interpretato il brano “Canta Palestina”, scritto dal primo e dedicato a Vittorio Arrigoni, il giornalista e pacifista italiano ucciso a Gaza nel 2011. Un ricordo melodico e struggente dove la voce del cantante, compositore e pluristrumentalista napoletano si è perfettamente accordata alle intonazioni arabe della cantante palestinese regalando allo spettatore storie di popoli antichi, di deserti e nuvole lente.

Emblema dell’integrazione fra i popoli, la coppia ha cosi’ lasciato il palco a un altro momento “istituzionale”: la consegna della Targa Tenco per la canzone a “Bomba intelligente”, registrata dall’indimenticato frontman del Banco di Mutuo Soccorso Francesco di Giacomo e da lui scritta insieme a Paolo Sentinelli. La Targa e’ stata ritirata da Sentinelli e dalla moglie di Giacomo, Antonella Caspoli, mentre a interpretare il brano e’ stato Andrea Satta, accompagnato al piano da Paolo Sentinelli, alla batteria da Maurizio Masi, ai fiati da Alessandro Papotto e al basso da Carlo Amato. Per l’occasione e’ stato proiettato un video saluto di Elio e le Storie Tese, il cui album “Figgata de Blanc” contiente oggi la canzone.

Evento nell’evento, la serata si e’ conclusa con la consegna della Targa Tenco miglior disco assoluto dell’anno a Niccolò Fabi. Un riconoscimento unanime per l’artista romano e il suo ultimo disco (“Una somma di piccole cose”), giunto a tre anni di distanza dalla vittoria del Premio Tenco 2013 con l’album d’inediti “Ecco” e undici anni dopo il conseguimento del premio della critica con il brano autobiografico “Capelli” con cui vinse il Festival di Sanremo del 1997 nella categoria Nuove Proposte. Per lui nuovi applausi scroscianti, continui e appassionanti.

La grande musica d’autore tornera’ questa sera con l’atto conclusivo del Tenco 2016, “Come mi vedono gli altri… quelli nati dopo. 50 anni senza Luigi Tenco”. Durante la serata si alterneranno sul palco dell’Ariston, ognuno con due pezzi di Luigi Tenco, Ascanio Celestini, Kento, Bocephus King, Diego Mancino, Morgan, Noemi, Roy Paci, Marina Rei, Gli Scontati, Alfina Scorza, Vanessa Tagliabue Yorke, tutti con l’Orchestra Sinfonica di Sanremo diretta da Mauro Ottolini. Da sottolineare che gli interpreti invitati hanno meno di 50 anni, sono cioè nati dopo il 27 gennaio 1967, il giorno della tragica scomparsa di Tenco, proprio a Sanremo. Ciò per dimostrare come le generazioni di artisti arrivate dopo di lui possano impadronirsi di un repertorio dal valore perenne. Sarà presente la famiglia Tenco.